04/11/10

soul friends


il tuo disco dal vivo masterizzato il mio primo impatto con il mondo la tua voce schiaffi sulla mia faccia questi accordi cosa sono dio dio un vero sogno tra il jazz e non so cos’altro quello che so è che stavano da tempo nelle mie tempie quel beat hip hop che dell’hip hop ha quasi solo la hip e poi è arrivato anche il tuo sorriso il tuo viso pieno di farfalle ha dato un espressione a quelle note irraggiungibili e il tuo corpo tondo ha messo fine per sempre alla parola dieta la tua fierezza suda da tutti i tuoi pori la tua grandezza mi inebria ogni volta tutto giusto tutto positivo tutto fuori di te tutto per gli altri ho preso un aereo per comprare il tuo disco beautifully human e giravo le strade di londra con i need you nelle orecchie nelle gambe nei miei denti e sorridevo da sola perché non ero sola per la prima volta non ero sola ero con te con le tue parole con la tua musica dritta nel mio cuore ho preso un aereo per starti vicina avevi la maglietta con la tua faccia disegnata sopra era la prima volta che ti incontravo a parigi scordavo l’uomo con cui ero e che amavo dio cos’eri per me eri ogni cosa la tua poesia non ha tempo non conosce umore è sempre nei miei passi nelle mie scelte nelle mie cuffie se ti tradisco per un po’ di giorni con qualcun altro mi posso distrarre e farmi prendere dall’entusiasmo ma poi torno da te senza parlare e ti chiedo ti prego dimmi cosa ti passa per la mente cross my mind ti dico che non mi sento sola quando tu sei lì intorno whenever you're around e che tutto quello che chiedo alla vita è poter un giorno fare una lunga passeggiata con te a long walk


jill scott


il ricordi di piazza venezia a roma non posso crederci trovo un tuo disco come è possibile sono in estasi ti compro ti scopro hai fatto tutto da solo entri senza bussare nella mia stanza e costruisci in due minuti quella culla di voci dove mi posso sdraiare e dove posso sognare di essere una nota a spasso tra le mille note che scegli tu quella voce da dove viene quella voce da dove vengono quelle voci tu re delle voci? potresti dire qualsiasi cosa se tu volessi con quel colore potresti fare una rapina in banca e ti darebbero tutti i soldi senza fare obiezioni senza pistole solo aprendo le labbra e cantando questa è una rapina mani in alto come sai fare tu vieni anche tu da philadelphia chissà come sei venuto su chiaro il pubblico non ti piace sul palco non ci vuoi proprio stare ma io voglio dirti non cambiare don’t change e quello che mi chiedo è come raggiungere la nota di love senza farsi saltare una corda? non so come ma appena sei arrivato tu mi sono scordata di tutti i pischelli prima di te previous cats ti sei sbarazzato con un paio di note di altri cento ijuswanaseiing anche iovogliosolocantare amico mio

musiq soulchild

hei voi due mi state proprio a far drizzare i capelli siete entrate un po’ per caso con un vestitino carino e mi avete fatto dare un’occhiata a tutto il guardaroba e devo dire wow siete lassù pure voi vi sto scrutando sentendo analizzando spiando seguendo i vostri viaggi e se anche sono tutti ancora in seconda classe non vi fate mancare certo il caffè l’aperitivo e la freccia rossa è vero a volte tutto quello che vorremmo è la luce del sole sunshine e voi la state facendo venire nella mia casa tu con le tue parole dolci taglienti accento british e tu con la voce di un aquilone senza fili

floetry


sono delusa perché non sei qui con me perché non rispondi alle mie telefonate alle mie mail perché non mi dici dove sarai perché sparisci e non lasci tracce di te ci ho quasi perso la testa dietro a te lo avevi capito? tu niente! mi sa che non te la passi proprio bene si ma che c’entra io vorrei solo mandarti due righe di me della mia vita dirti che sei speciale dirti che attraverso tutte le tue delusioni, dinieghi e altre decisioni self love è una perla che non hai bisogno di niente che mi piaci così basica rustica vera incazzata che fai la sera come passi la tua giornata questo mi chiedo e ti chiedo e come vivi come hai vissuto da dove viene quella pronuncia sei africana da dove vieni quando torni non va da nessuna parte questa nostra relazione unilaterale soffro perchè ho consumato tutti i tuoi dischi e ho bisogno di sapere altre tue note ti prego mandamele


jaguar wright

lacrime scendono e ti danno il benvenuto non sai quello che stai creando qui dentro di me spacchi in due la mia rigidità spezzi le gambe al tavolo delle mie convinzioni come fai non lo so io sul treno io che guardo dal finestrino il paesaggio cambia cambiano i miei occhi dentro la tua piscina tutto sembra più caldo l’acqua non è più così alta hei hei tocco il fondo con i piedi sono salva perché non so nuotare! ma arriva listen to your heart e io muoio proprio dalla voglia di ascoltarlo di ascoltare il mio cuore ma lo voglio fare e lo faccio solo e proprio perché lo dici tu e lo canti tu ripenso a lui con te e non so se è un bene forse è necessario e naturale ma fa male e spero di poter stare prima o poi better off without you molto meglio senza te

frank mccomb

beh non è sempre facile stare con te e a volte mi stanco a volte sei difficile a volte invece sprofondo così di brutto sul tuo divano che non so quando e se ne riuscirò a venir via quando la musica è finita ed è l’ora di lavare i piatti di andare a dormire il tuo concerto nella mia città la band entra con mezz’ora di ritardo cominciano un groove infinito dura venticinque minuti sempre uguale ipnotico la gente in sala si innervosisce si percepisce il fastidio per la tua ingiustificata assenza per il ritardo nessuno si scusa nessuno annuncia niente quasi sul punto di urlare ridateci i soldi arrivi tu metti un piede sull’oceano e le onde smettono di muoversi immobilizzi tutti con il tuo sguardo fermo fiero sfacciato bella come una pantera ferita ma con intenti di vendetta ti dirigi verso il microfono tutto il cielo viene giù con le stelle attaccate i’m an orange moon ed è proprio così sei una luna arancione attraverso quei suoni cupi dei tuoi dischi mi lasci entrare anzi mi obblighi a entrare nella tua vita sregolata dura sembri una saggia una vecchia saggia che sa e quella voce che mi sembrava orrenda quando inorridivo al paragone con billie holiday sta ormai accanto alla mia sveglia rossa del ’85 e quando veramente voglio pensare voglio guardare nelle stanze nascoste del mio castello quando voglio pensare a quello che mi è mancato e trovare un perché al male metto fall in love o quando mi ricordo e mi perdono di quanto sono stronza metto you lovin’ me chissà come stavi e chi era con te quando l’hai create miss



erykah badu







(roma 4.11.2010) 


29/10/10

10 MOTIVI PER NON STARE CON ME

 

1. non so mediare e non ho le mezze misure      
già solo il verbo “mediare” mi ha sempre dato  il nervoso
come fingere che le cose stiano andando nel verso giusto se invece vanno di schifo?
ricordo una scenata ad un fidanzato
dopo aver addentato mezzo supplì e riposto l’altro mezzo in frigo ben incellofanato
lui apre il frigo beve una birra aggrotta la fronte e
getta al secchio quel che resta del supplì avanzato
ovviamente
un supplì sprecato
un bambino africano denutrito
un fidanzato scaricato

2. non faccio sesso      
superfluo sopravvalutato spaventoso
il sesso consumato già tre quattro volte con lo stesso partner mi scatena un desiderio irrefrenabile di
ripassare un broccoletto in padella
scaricare l’ultima puntata di dottor house
andare a controllare l’email
scrivere un’idiozia su facebook
fare le parole crociate
il desiderio la voglia la pazienza di sopportare lo stesso individuo con gli stessi incastri sulla mia stessa persona? essù quanto può durare? è un grosso problema ma trovo già importante averlo messo a fuoco ora non mi resta che farlo arrostire e mangiarmelo caldo

3. faccio i fumenti       
pieno inverno
pigiama di flanella rosso
un enorme asciugamano di spugna mi ricopre la testa
lascio penzolare la stessa sopra una pentola fumante piena d’acqua e bicarbonato o calyptol o quello che ho trovato in frigo quel giorno
respiro a tutta carretta con naso e bocca fumi che si sollevano rassicuranti dalla pentola che scotta
i fumenti: l’antico rimedio contro il raffreddore e la chiusura delle prime vie respiratorie
le mie si chiudono spesso
impunite come tutto il resto del corpo
non ho mai capito se serva a qualcosa sto fare i fumenti ma oltre al fatto che libera le prime vie respiratorie e dona al tempo stesso alla pelle una cura di bellezza la cosa certa è che
mi dà sicurezza
altra cosa certa è che trovarmi in quelle condizioni dentro casa metterebbe alla prova qualsiasi amicizia amore o convivenza

4. la mia cucina non ammette piatti privi di aglio o cipolla        
e uso imporla senza remore o regole agli ospiti stupidamente preoccupati che la loro vita sociale e sentimentale avrà un’impennata per via della mia deliziosa cucina saporita
vi dò una dritta: dare la colpa della solitudine alle spezie non è mai una grande idea
diffido delle persone che un po’ imbarazzate si scusano- per me niente aglio…-
penso sia attendibile spia di malvagità d’animo e di profonda inconscienza
in questi casi in genere dopo aver pregato il/la malcapitato/a di prendere una sedia in un’altra stanza
approfitto per gettare furtivamente l’aglio/cipolla nella padella

5. digerisco malissimo       
le persone incapaci di amare incapaci di esprimere i sentimenti le persone false e attente all’esteriorità digerisco malissimo le persone formali che dietro l’educazione nascondono una gran voglia di urlare e l’incapacità di vivere come vogliono la paura di fallire


6. piuttosto perdo un amico che una battuta      
ridere è delizioso e far ridere è una delle mie passioni: forse sono una demente ma le cose che fanno ridere me
sono stupide veramente
passerei sul cadavere di mia madre pur di far ridere una persona a cui tengo
non m’importa affatto se il momento è sbagliato se la situazione è tragica se mi trovo dentro una chiesa o a un funerale o dentro un letto o alla posta o in classe…
se arriva una battuta chi siamo noi per reprimerla? cos’altro è ridere del resto se non creare gioia in qualcun altro?


7. è impossibile farmi un regalo      
odio i regali
tranne quelli accompagnati da parole scritte per me o che spieghino il motivo per cui si è scelto proprio quell’oggetto per me
e comunque non mi è mai piaciuto avere cose in regalo
ho sempre preferito le parole gli abbracci i baci
ricordo un natale ricordo che scaraventai una scatola con dentro il desideratissimo dolce forno della malbert contro i miei poveri e insensibili genitori colpevoli di aver scordato l’unica cosa a cui davvero tengo
il biglietto

8. ho un brutto carattere        
citerò i diversi aggettivi che ho sentito sul mio conto dividendoli per suffissi:
(in osa) scontrosa noiosa lamentosa (in ica) scorbutica polemica sarcastica forastica (in ente) prepotente insistente deludente supponente (in iva) aggressiva emotiva distruttiva (in ata) maleducata viziata sfacciata (in za) stronza

9. nuda sono peggio            


10. sono molto meglio da amica (che da fidanzata)
far emergere il meglio dall’altro: questo il leitmotiv dell’amore profondo
io invece in coppia: peggioro io stessa (se possibile) e peggioro l’altro che mi respira accanto
anche se innamorata faccio vedere i sorci verdi a partner suocera e cognata
sono infatti: distratta egoista assente ecc..(per la descrizione completa vai al punto 8)
ma abbiate pazienza la figura paterna mi è del tutto mancata
ecco perché sono qui a confidarvi che sono molto meglio da amica
che da fidanzata


il super io affoga in un bicchiere di vino rosso- S. Freud








































(29.10.2010 roma)

14/10/10

io e l'harem


si aprono le porte dell’ harem di Tokpaki un lunghissimo sentiero di pietre che formano disegni dai colori tenui si spiega sotto i miei occhi e a me non resta che seguire l’elegante signora che mi accompagna nelle mie dimore evvai evvai evvai sono stata presa sono stata scelta ho passato la prima selezione a roma tra le altre 1200 ragazze hanno scelto proprio me sono felice emozionata anche se non ho capito bene perché continuo comunque a camminare attraverso quella che sarà la mia nuova sfavillante vita nel palazzo imperiale nessuno ci aveva creduto e invece è tutto vero sono ufficialmente una delle trecentotrentacinque concubine dell’harem non vedo l’ora di conoscere le altre ragazze la signora mi fa passare attraverso un atrio tutto decorato a mosaici sulle pareti che ti staccano gli occhi e lì incontro le prime ragazze sono incredibilmente belle e eleganti e truccate come regine e io sono un po’ più sciattarella ma chissà come mi prepareranno quando dovrò incontrare il sultano faranno di me una vera donna con i contro orpelli è un posto magnifico è tanto che aspettavo sognavo speravo di essere accolta qui alla corte del sultano in una reggia di piante e di ori ma non mi aspettavo fosse così bello eppure le altre ragazze mica sembrano tanto contente del mio arrivo sembrano guardarmi di traverso e parlottare tra loro complici ridacchiando al mio passaggio rivolgo la parola a una brunetta con l’aria sveglia e le dico come mi chiamo e lei scoppia a ridermi in faccia perché non ha mai visto quel colore di capelli prima e mi tranquillizza dicendo che a corte ci sono dei miracolosi hennè che coprono qualsiasi colore ma io non voglio coprire il mio colore biondogiallotitti anzi l’ho appena fatto fare e ho speso pure soldi ma non glielo dico per non sembrarle sfacciata e la signora che mi accompagna mi tira per una manica andiamo andiamo su non perdiamo tempo hai molto da fare nel tuo caso moltissimo.. mi spinge in una stanza enorme con una grossa vasca e rubinetti dorati e zampilli di acqua calda da tutte le parti e mi chiede di spogliarmi perché deve lavare il mio corpo e depurare la mia anima che ficata è tanto che lo volevo fare ma non trovavo mai il tempo sento di potermi fidare di quelle mani esperte di quegli occhi neri e malinconici quindi faccio volare via le vesti e mi immergo nell’acqua della vasca piscina e già mi sento a casa con tutti quei profumi di incenso e oli alla mandorla mi sento scivolare in un mondo nuovo e fatto di comodità e bellezza l’elegante signora sfodera delle mani da vero camionista e comincia a sfregarmi la pelle con un guanto di crine fino a che il primo strato ma credo a questo punto anche il secondo e il terzo della mia pelle si raggruppa in tanti riccioletti di un color marroncino che sarebbero poi la cosiddetta pelle morta poveretta una volta asciugata la mia pelle in effetti fa invidia a un neonato arriva un vestito meraviglioso che mi calza a pennello e in effetti anch’io sono più bella di prima e ancora non sono truccata la signora mi guarda e non è convinta e mi fa accomodare sulla poltrona di velluto in attesa della imbellettatrice che poi sarebbe la truccatrice la quale arriva e senza salutare comincia a smanettare sulla mia faccia come fosse una tela e non è mai soddisfatta chiama un’altra aiutante con in mano tre tipi di pettini e vari oli per capelli difficili però io non ho i capelli difficili ma secondo loro ce li ho e quindi mi becco il trattamento capelli difficili che consiste in un tiraggio doloroso quanto inutile del capello dalla radice con mezzo litro di olio a botta che serve a scurire e a lisciare nello stesso tempo infatti al sultano non piacciono i capelli troppo chiari figuriamoci di quel colore! mi accompagna in una sala dove incontro altre cinque ragazze che si pettinano a vicenda creando bellissime capigliature e fanno pettegolezzi sulle altre concubine hai visto quanto si è ingrassata jessica dovrebbero dirglielo oppure mandarla via è pure un fatto di rispetto verso noi altre e verso il sultano soprattutto insomma non si vergogna io non la capisco proprio …hai visto sonia che capelli sfibrati possibile che non si riescano a sistemare? si vede proprio che la sera non li pettina a dovere…e arianna? poverina mi fa una pena ma non credo il sultano dopo quella volta lì la richiamerà mai più si dovrebbe rassegnare poverina…lui è molto esigente e vuole solo il meglio non vuole vedere ragazze bruttine o sciatte o poco preparate o poco curate profumate..io ascolto con la coda dell’orecchio le loro chiacchiere e mi sembrano simpatiche fino a quando cominciano a dire cose tipo ma lei…lei è la figlia di edoardo secondo te? sarà svedese no no mi sembra più inglese certo dovranno lavorarci molto dovranno fare molto lavoro prima che il sultano la riceva ci vorranno anni…!! magari è brava a danzare…ma non credo non ha gambe toniche da quel che vedo..e poi non più giovanissima…..oddio che brutto stanno parlando proprio di me e io che ho orecchie bioniche lo sento benissimo e faccio finta di niente sicura che il sultano mi riceverà al più presto nella sua stanza imperiale si innamorerà di me e manderà via tutte le altre dunque mi accompagnano in una stanza con altre 40 ragazze ho un letto con baldacchino e un bel comodino di mogano e dopo poco crollo al risveglio mi assegnano un numero da attaccare alle vesti e il mio è il 278 non capisco bene a cosa serve e mi spiegano che è il mio posto per accedere alla mia prima notte con il sultano ma questo sultano avrà pure un nome cristo santo e mi dicono che gira voce si chiami ugo e allora capisco perché lo chiamano tutti il sultano e basta quindi sono infuriatissima per due motivi primo perché non voglio essere ridotta a un mero numero secondo perché sono così lontana dal momento del mio incontro con il sultano che ci vorrà almeno un anno di attesa accipicchia allora comincio a dire la mia e un po’ di ragazze tra l’incuriosito e lo scettico vengono intorno ad ascoltare quello che ho da protestare e alcune mi cominciano a dare ragione anche se hanno tutte un po’ l’aria di dire ma questa che vole è appena arrivata e già si lamenta non avrà vita lunga in questo harem..ma io me ne infischio e chiedo alla signora che si occupa di me un’udienza anticipata con ugo anzi dico con il sultano lei sgrana gli occhi e mi dice non è possibile cara! allora decido di non cedere alla tentazione di togliermi i miei orecchini da regina e urlare come una portinaia e decido di passare direttamente al piano b cioè inserirmi con l’inganno la scorrettezza e l’indecenza nelle stanze del sultano anche se non è il mio turno ma c’è da dire che io ho lavorato sodo per tutti questi anni ho imparato la danza la recitazione e il canto quindi ho diritto alla mia notte con il sultano più di altre e che diamine! aspetto la notte e vado a letto già vestita e truccata per le feste e comincio a fantasticare sul sultano e sulla sua reazione alla mia visione e al fascino delle mie arti nel frattempo si fanno le quattro di notte ed è venuto il momento di agire in punta di piedi mi dirigo verso le stanze imperiali unico vero ostacolo è passare inosservata davanti alla stanza della valide sultana ovvero colei che diede i regali natali a ugo che con quel nome lo rovinò a vita colei che decide la sorte di tutte noi concubine e può decidere di cacciarne una soltanto perché ha scordato il kajal o le sono calate un po’ le chiappe…evvai evvai è fatta sto aprendo la maniglia della porta della stanza imperiale ci sono quasi spero solo non sia sveglio ah bene mi sembra di intravedere un corpo tra le coperte ma non vedo un gran che in effetti allora che faccio? lo sveglio con un canto angelico o lo chiamo dolcemente sussurrando il suo nome ugo ugo..ugo…o forse sua maestà sua…naaaaa troppo suddita è meglio che mi infilo nel letto direttamente e chi s’è visto sé visto mi spoglio completamente e alzo le coperte per sdraiarmi accanto all’oggetto del desiderio di tutte le trecentotrentacinque ragazze dell’harem oddio che emozione aspetto questo momento da anni e ora sono qui e posso averlo tutto per me…deduzione tanto affrettata quanto sbagliata…nel silenzio della stanza avverto il respiro del sonno ma la cosa strana è che io sono in apnea per non fare rumore e sento comunque due respiri nella stanza… oddio starà dormendo con una delle concubine che figura che farei a questo punto! gli occhi si cominciano ad abituare alla penombra e comincio a distinguere meglio le figure e con mia sorpresa mi accorgo che le teste brune e rasate sono due! ecco un vero scuup il sultan-ugo è in compagnia di uno dei neri enuchi dell’harem se lo abbraccia tutto come un cuscino questo è vietatissimo dall’etica dalla valide sultana e dalle regole dell’harem se lo scoprissero le ragazze e la madre valide sultana il povero ugo verrebbe linciato poverino ecco perché è così difficile e esigente con le donne perché le donne non lo interessano affatto però povere donne così sempre tutte in tiro e attente a non avere un capello fuori posto tutta energia tolta all’arte per un uomo non interessato sai quanti complessi ha fatto venire alle poverette e rischiava di farmeli venire pure a me? basta ho deciso lo ricatto o fai l’outing o lo faccio io per te lo sveglio lui si prende un colpo come hai osato? veloce ho da proporti un ricatto o mi nomini tua moglie e mi dai i poteri supremi o ti sputtano lui un po’ spaventato dice ti prego ti prego ma io non cedo e combatto dico voglio o l’outing o io eletta sultana lui senza scelta mi cede il trono evviva evviva la prima sultana della storia e ora mando via tutte le concubine e chiamo chi dico io ma non me ne servono trecentotrentacinque me ne serve uno soltanto il prescelto fidato marito dotato di humor cervello fantasia gelosia energia musicologia filosofia psicologia sessuologia alessiologia vitologia

(14.10.2010 roma)

29/09/10

gira voce che sono ricca


gira voce che sono ricca in effetti sono ricca ma ricca vera tanto ricca ovunque e talmente tanto che per un sacco di tempo ho regalato molta della mia ricchezza a chi era povero così povero da non avere nemmeno un sogno da soffiare nelle notti di silenzio e di luna piena da non avere nemmeno la libertà di scegliere di essere felice da non aver nemmeno la capacità di ridere per una cazzata da non aver nemmeno occhi per guardare così io ho alimentato e nutrito e sostenuto e flebizzato i poveri ma ancora rimango sono e divento ogni giorno più ricca gira voce che ho un brutto carattere in effetti ho un brutto carattere ma brutto tanto brutto che è meglio tener lontani gli altri più fortunati perché tutti sono a rischio di venire in contatto con gli orrori della mia mente una mente contorta e piena di pozzi neri dove facilmente si può scivolare se si sbaglia un passo e si rispondo male a tutti quelli che mi vorrebbero incastrare o mi vorrebbero diversa diversa da che diversa da chi forse solo da loro gira voce che sono un’egocentrica in effetti sono egocentrica talmente tanto che non mi accorgo nemmeno della mia stessa ombra tanto che non mi guardo allo specchio perché mi distraggo dalla vera me e soffoco all’idea di innamorarmi di te perché te non sei me sono tanto egocentrica che se faccio una domanda ho la sensazione che sia in realtà una domanda che tu hai fatto a me e rispondo al tuo posto non ascolto non ascolto non ascolto altro che quello che sento e sento parecchio in effetti dicono che sono un tipo ma un tipo di che nessuno me l’ha mai detto sta storia del tipo non m’ha mai convinto gira voce che il mal di vivere si possa curare con un pendolino e una psicoterapeuta che medita su di te cioè in verità si addormenta su di te per una mezz’oretta e dopo ti senti subito meglio soprattutto dopo aver cacciato trecentoeuroincontanti gira voce che non sò più na ragazzina in effetti è proprio vero sono grande saggia molto vecchia molto più rugosa più grassa di grasso spesso e unto gira voce che sono una maleducata in effetti sono molto maleducata e sbatto fuori di casa tutti quelli che entrano con le scarpe sporche di fango perché non voglio né merda né fango dentro casa mia visto che mi faccio un culo così per tenerla pulita pura serena non lo permetto a mio padre al papa a brus willis di sporcare le mie lenzuola che faticosamente finalmente cominciano a profumare di sogni bellissimi sono molto molto maleducata con quelli che non hanno mai sognato e provano a inquinare i sogni degli altri gira voce che bisogna volergli bene ma mi sembra proprio una gran cazzata gira voce che scrivo un blog in effetti scrivo un blog ma non sarà una notizia attendibile perché finora questa è l’unica voce che ho messo in giro io


(29.09.2010 roma)

25/09/10

nel dubbio scrivo un rap

certo eccomi qua con le pieghe della pelle un po’ più profonde e occhi più accesi non chiacchiero molto perché sta tutto scritto nelle mie rughe non dico che sto male e non dico che sto bene sono di nuovo in un batuffolo d’ovatta morbidissima che io stessa ho cercato per anni da sempre ora non so se voglio sdraiarmi e dire ecco qua la mia vita non so se voglio dire ormai non so se voglio dire sono contenta così non so se voglio svegliarmi con un cappuccinoscuroalvetroconcacao e non so se voglio stare così vicino agli impossibili e così lontano dall’impossibile forse vaneggio no no sono lucidissima con uno zaino nero un paio di figli miei dentro una battuta pronta e 20 euro posso andare ovunque sulle montagne nel profondo del mare alla fine del mondo perché tutto quello che ho è moltissimo poesie sul mio cellulare arrivano a raffica un poeta di sessantotto anni mi ama e mi invia esche d’amore le sue meravigliose parole contro una donna che di poesie ne ha ricevute poche e scritte molte gli devo dire di smettere ma mi spiace e non voglio ferirlo né incoraggiarlo le sue ali vecchie e lise come due bretelle mi piacciono alcuni hanno questo dono di vedere oltre e beccare le parole giuste per dire l’indicibile dicevo dicevo che non so più se voglio essere felice se significa rinunciare a sognare quando tutti gli altri hanno smesso di farlo e tu sei ancora addormentato potrei scrivere cento libri con i sogni che mi perseguitano belli brutti mentre dormo e a occhi aperti sono una superstar sono un’amante focosa sono una moglie perfetta sono una bambina impaurita che scopre il mondo sono un uomo sono una squillo sono una suora laica sono anche una famosa attrice sono una barbona sono una nobildonna sono sempre io ma come viaggio nel frattempo arriva un altro messaggio che ne sarà di me?nel dubbio scrivo un rap

MIDICITIDARO’TUTTOQUELCHEHO EIOSONOTUAPERSEMPRE MIDICIVOGLIOFAREQUESTOEQUELLOPERTEPORTARTILASSU’VIVERTIAMARTICOMENONHOFATTOMAI EIOSONOTUAPERSEMPRE MIDICIPROMETTOCHESAPRO’AMARTIHOSBAGLIATOTUTTOCONTEMAORARIMEDIERO’ATUTTOILMALEFATTO EIOSONOTUAPERSEMPRE NONTEMERENONAVEREPAURATIDO’IMIEISOLDIEIMIEIOCCHIEIMIEIAMORIELAMIAVITANELLETUEMANI EIOSONOTUAPERSEMPRE PERCHE’COSI’STAREMOSEMPREINSIEMEIOETECOMEERAVAMODESTINATIADESSEREINSIEMEPERSEMPREABBRACCIATISTRETTI EIOSONOTUAPERSEMPRE NONVOGLIOFARTIPIANGEREPIU’OTORTURARTINELLAMENTEENELCORPOBASTASOLOBACIQUESTOE’QUELLOCHEFAREMOINSIEMEHEIUNATTIMOCREDOCHE
IOSONOSEMPRESTATATUAPERSEMPRE

(25.09.2010 roma)

19/09/10

li(ea)ving new york


di fronte al gate a11 dell’areoporto di newark mangio un chips and guacamole pieno di aglio e cipolla che se anche il destino mi avesse voluto sorprendere e mettermi accanto il mio futuro marito sull’aereo con tutto l’amore del mondo lo avrei perso prima di averlo ma come ho sempre fatto dò la priorità al piacere del palato rispetto a quello del talamo e seduta alla currito cantina scrivo questo raccontino per schirirmi le idee più che per comunicarle al lettore eventuale bella la festa di addio alla sottoscritta molti amici molti colori di occhi molti stili molte sessualità molti accenti molto cibo italiano messicano americano (??) io cucino una valanga di maccheroni e delle favolose melanzane a funghetto in padella e come assistente ho una amica biologa assassina di topi che si permette di preparare un’insalata senza olio e sale perchè dice non ci va e ci mette solo aceto balsamico che io detesto e ci taglia dentro pomodori mais fagioli neri avocado cipolla rossa e un paio di falangi ma il risultato lo devo ammettere è inpensabile e impeccabile buonissima mentre il mio fantastico roomate ha pulito tutta la casa per l’occasione e ha preparato un piatto con uva formaggi francesi pomodorini olive e devo dire che ci sono molti colori su quella tavola e riflettono moltissimo lo stato d’animo che ti porti via da new york la mia assistente mi chiede come le devo tagliare le melanzane?e io rispondo a funghetto e lei mi guarda stranita e si fa consigliare dall’africana che sembra valutare la situazione astutamente astenendosi dall’intervenire nel frattempo l’attriceproduttricerompicoionifrancese arriva in tutta la sua beltà e comincia a lamentarsi che nessuno le ha ancora versato del vino comincia a lamentarsi che lei non ha una casa bella come la nostra che rinomina per l’occasione “chateaux” il castello e l’invidia la pervade tutta e comincia a prendere informazioni sul costo dell’affitto e su come prendere possesso dello chateaux perchè si astoria è il quartiere più bello di niuiork ma è ora di farla finita colle cazzate e brooklin non si batte!! tesòòrrro!! l’africana ha un cuore sulla giacca ed è all’incontrario le chiedo perchè e mi dice perchè stai partendo è triste ed è triste anche la biologa e comincio a essere triste anche io più che altro perchè mi rendo conto che la salsa per la pasta è ancora troppo lenta e la devo ripassare un pò in padella nel frattempo entra in casa un cinepponese americano e non capiamo di chi è amico e allora mi decido a chiederglielo e lui risponde che è amico del mio roomate dal liceo allora la francese lo assale di domande e lo trova anche simpatico arrivano la cipriota con giorg maicol e chitarra a seguito oh no e un’amica molto rossettata poi il francese rasta bonazzo con bicicletta e una bottiglia di sakè? arriva l’altra fuori di testa che ama il cioccolato e non capisce come io non lo voglia mangiare nonostante ce ne abbia parecchio in casa e la vicina moglie del produttore soul e i vicini con cane terrorizzato da tutto e la serata comincia con una bella abbuffata all’italiana unico neo una vaschetta di parmigiano che inaspettatamente appare sulla tavola a mia insaputa credo che la francese abbia insistito per avere il parmesan sulla mia pasta che essendo all’arrabbiata (per fare stare a suo agio la francese) non chiede e non vuole il parmesan comincio un’accesa discussione con lo chef francese bonazzo e altri a margine sul fatto che l’aglio non va d’accordo con il parmigiano e cominciano a innervosirmi con frasi tipo apri la tua mente cucinare deve essere un’esperienza creativa non ci devono essere questi limiti tutto quello che conta è il sapore il gusto e ognuno ha un gusto diverso e personale eh no eh! la pasta all’arrabbiata con parmesan no! insomma mi ritrovo sul divano accanto allo chef che dato che mi sono ustionata il dito cucinando la pasta decide di darmi un bacio sul dito e mi mostra la lingua dicendomi in un inglese sdentato che la saliva curerebbe l’ustione molto meglio allora mi alzo di scatto e vado a scolare la pasta incapace di sostenere qualsiasi conversazione 1) che vagamente accenni al sesso 2) con il sogno erotico di almeno altre 8 donne nella stessa stanza con me e pronte a saltarmi al collo al minimo mio accenno di ammiccamento dunque la serata procede tranquilla e il rasta francese sembra propendere un pò per tutte e ora si dirige verso la mia amica assassina di topi/biologa con le sue avances sexi quindi dopo questo c’è da prendere una decisione seria quindi io e la biologa ci appartiamo per discutere sui dettagli del prossimo menage a troi in cui troi sta per tre e non per ragazze poco serie e ci blocchiamo subito sul primo problema entrambe abbiamo dei peli sulle gambe che in confronto i capelli rasta del francese sembrano seta poi ci sarebbe il problema di scoppiare a ridere appena io e lei ci rendiamo conto di doverci un minimo slinguazzare o peggio e quindi rimane in sospeso fino a nuovi ordini così decido che è il momento di divertirsi senza pensare troppo ai peli e propongo dunque una sfilata di moda e divido quella maschile da quella femminile iniziano i maschi noi ci posizioniamo tutte sul divano e aspettiamo intrepide la loro preparazione non senza una punta di innato femminile scetticismo ma i ragazzi stavolta ci sanno proprio fare holy shit! entra nella stanza un’improbabile presentatore della sfilata con tanto di foulard giallo al collo e cappello da cappellaio matto è il mio roomate che con la sua classe e simpatia innate presenta la sfilata primo a sfilare è il rasta in tenuta da mattina è naturalmente gorgeous con maglietta di michael jackson e ombrello che rotea con nochalance secondo a sfilare è il cinopponese in versione da sera con occhiali da vista a goccia e non ricordo altro per fortuna e arriviamo al terzo e ultimo a sfilare in veste da notte è giorg maicol con vestaglia elegante molto corta di raso pesante pipa in bocca e nudo come mamma l’ha fatto sotto ma la sopresa è che a fine sfilata si apre la vestaglia e ci lascia sognare per un secondo lasciando la sua ex ragazza franceseattriceproduttricerompicojoni senza parole e senza mutande che dire ragazzi voi siete stati fantastici e ora noi siamo nella merda we are in the shit we are in the shit continuo a dire e ci trasferiamo in un’altra stanza cominciando a pensare come stupirli con la nostra sfilata mumble mumble esce fuori l’idea dell’harem idea della cipriota che caccia una musichetta araba ammiccante e lì cominciano le risate ognuna di noi cerca fulards tende lenzuola sciarpe calzini per coprire le proprie grazie quel tanto che basta per non scatenare un’orgia immediata e per ricordare l’idea dell’harem qualcuna ha addosso accessori un pò fuori dall’idea dell’odalisca tipo la sottoscritta ha una busta fucsia in testa al posto a mò di cappello la biologa assassina una pipa in bocca e una (sola) scarpa mia con tacco l’africana napoletana ha un aggeggio che lampeggia giallo sulla fica per rendere più visibile e chiaro l’accesso la francese invece è nuda con stivali camperos e le altre si arrabbattano come possono il risultato comunque è favoloso e forse abbiamo anche esagerato con le coreografie e le movenze sexi/arabic/haremesche perchè i ragazzi sembrano parecchio hornyzzati dalla nostra sfilata al termine del quale tre delle ragazze hanno anche tirato su le vesti da dietro come usavano fare le odalische nelle corti del sultano a fine balletto.. e vogliono continuare la serata nella stanza da letto allora ci buttano sul lettone e cominciamo a fare delle foto in gruppo il francese rasta si butta su di me ignaro del pericolo e mentre mi morde una chiappa passa una mano sul mio polpaccio che in condizioni normali è anche un gran bel polpaccio ma con tutti quei hair sembra quello di maldini e mi dice “wow!!” e io dico don’t touch me then! mi vorrei ammazzare sotterrare però alla fine è anche naturale e lui con faccia tra il disgustato e lo stupit/do mi propone di rasarmi lui cosa tutt’altro che allettante e il nostro progetto del menage a troi si allontana rapidamente dalle nostre menti malate e impreparate
è il momento del dessert e della riunione buddista accidenti tutti contro di me chiedono di cantare chiedono che ne penso dell’esperienza a new york chiedono cosa riporto in italia chiedono di intonare un pezzo chiedono di parlare di me chiedono tutto e io non voglio dire dare niente gli accordi della chitarra mi deprimono mi sto per mettere a piangere o a urlare lasciatemi in paceeeeee il mio roomate prende egregiamente in mano la situazione e improvvisa una canzone su di me molto dolce e mi tiene la mano mentre due tre di loro pensano perchè non ti mangi il cioccolatino porca miseria? perchè la cioccolata non mi va quindi la cipriota e il cinopponese visto che io non spiccico parola su come mi sento cominciano la chiacchierata su come è importante to connect e giuro che in meno di un minuto sparano delle ovvietà che mi colpiscono al cuore come proiettili precisissimi non gliela posso fare mi capiscono solo le due suddaiole l’africana e l’assassina certo bella consolazione ma con gli occhi mi supportano e mi danno coraggio bene la serata si conclude con il francese rasta che mi stringe le mani con fare tutt’altro che seduttivo ma anzi molto paterno e mi dice ricordati che la famiglia è tutto quello che di più prezioso avrai mai o cristo santo sono fottuta però è sincero e anche serio in quel momento saluto tutti e spengo la luce dei pensieri è ora di dormire e ritrovarsi in un posto nuovo domani e non avere paura di niente quello che non riesco a dire è che forse per la prima volta in vita mia mi sono data una possibilità e ho saputo anche chiedere aiuto non è male conto di rifarlo presto anzi subito anzi sempre

(18.09.2010 new york)

17/09/10

la mia tipica giornata a new york


mi incontro con il produttore degli artisti che mi fanno sbroccare e che inseguo da mesi dopo aver ingoiato 35 gocce di valeriana riesco addirittura a sostenere una conversazione regolare come una grande e lui mi dice quando pensi di tornare.. ma giusto il tempo di sistemare la questione con le scuole farmi licenziare e farmi mandare un pò di accidenti fare qualche concerto...far prendere un infarto ai miei e spezzare il cuore di un paio di uomini e poi entro la fine di ottobre sarò già di nuovo qui disponibile a lavorare e pensare al nuovo progetto insieme...sono vestita come una hip hopper sotto ma sopra ho una maglietta aderente che non lascia spazio all’immaginazione anzi glielo toglie del tutto ma sento che quello che ho da offrire in fondo è molto più di un paio di tette sode meno male pensa tu se dovevo contare su quello ero fregata cool very cool coolissimo e let’s keep in touch mi incammino in una new york che veramente ti toglie il fiato da quanto è bella oggi con il sole e un’aria fresca che sembra suggerirti fallo ne hai la capacità abbi il coraggio e allora mi metto su una panchina di fronte a un negozio che si chiama eataly una genialata per i cretini che vanno a new york e hanno nostalgia del cibo e dei sapori italiani tipo appunto me..c’è un detto a new york che dice when in rome e significa quando si va in un paese straniero si devono acquisire le usanze di quel luogo e non rimanere ancorati alle proprie...ecco appunto esatto...mangio un terribile panino da me preparato con burro formaggio arancione e pomodori e poi prendo un autobus che miracolosamente mi porta sulla parte east di new york che mi piace moltissimo dove c’è l’ospedale dove lavora la biologa assassina di topi che è diventata una mia conoscente piacevole non me la sento di chiamarla amica come lei si autodefinisce nel nostro rapporto comunque la raccatto e finalmente prendendo un taxi come due vere strafiche andiamo alla fashion cioè una sfilata di moda dove mi ha invitato il mio amico avvocato naturalmente la biologa salernitana che è anche fotografa salernitana fa foto alle scarpe pitonate verdi tacco 15 della sua amica e poi fa la foto alle mie adidas marroni non mi vergogno affatto di essere vestita a metà tra una normalissima hipster niuiorkese artista e una eccentrica radical chic monticiana quindi mi aggiro nella sala accanto a modelle e stangone con una notevole noscialans in me innata...dato che mi annoia la bellezza altrui comincio a fare l’idiota e comincio a prendere le pose delle modelle e a farmi fotografare accanto a una macchina di lusso accanto all’avvocato di grido accanto a un bicchiere di acqua colorata frizzante e coinvolgo nelle foto cretine gli altri due attrezzi che da un pò di tempo mi seguono nelle mie avventure la biologa assassina e l’africana napoletana ci mettiamo a mordere collane e a mostrare sederi improbabili e espressioni sexy/sognanti facciamo una pena infinita o siamo le migliori non importa so solo che è divertente prendiamo autobus e sull’autobus succede l’insuccedibile mentre stiamo continuando a fare chiasso e fare foto in pose da lap dance sulle sbarre del povero autobus arriva un tipo con tutte chiavi e attrezzatura attaccati al corpo e senza spiegazioni o presentazioni ci dice non senza imbruttire che non è permesso fare foto e dice alla povera biologa cancellale io sto per intervenire ma confido nella faccia di tolla della biologa che infatti non mi delude e fa finta di cancellare le ultime foto scattate e questo tipo si risiede e per tutto il viaggio ci controlla con uno specchietto retrovisore che suggerisce l’africana usava renato pozzetto nei film porno che meraviglia! dopo questa avventura ci avviamo verso cinque dove raccattiamo l’altra bruciata francese nera incazzata che ultimamente si sente molto meglio le preghiere gli funzionano e sorride spesso forse perchè ha trovato i vestiti giusti per la sfilata di domani comunque acchiappiamo lei e altri due scoppiati e andiamo dopo aver cenato dividendo una pizza cartolina e una bistecca poco cotta però la biologa non è molto contenta perchè dice che gli è capitata la parte con l’osso e grassa e non c’ha mangiato un bel cavolo e dice che io invece ho mangiato tutta la parte con la carne buona che è anche vero ma come si dice a chi tocca n’ s’ingrugna qui mi sembra che del film eat pray love io mi occupo solo della prima attività sono una persona spregevole ma nel frattempo l’africana la stiamo perdendo perchè l’abbiamo fatta strapazzare troppo e le si chiudono piano piano gli occhietti e si avvia verso la ninna ci dispiace ma la notte è lunga e andiamo verso una festa organizzata da un nostro amico williamsburg che somiglia a george michael quando tutti pensavamo ancora che fosse etero e ci illudevamo che la chitarra che portava appesa a tracolla la sapesse suonare veramente e ci siamo veramente tutti il mio fantastico roommate afroamericano mc asciugatore sembra un lord inglese si è vestito proprio bene e sta in forma stasera ha già proposto a cinque ragazze di fare sesso a 4 dollari l’ora e poi cè la svizzera fotografa che è triste perchè me ne vado e mi chiede ancora della mia situazione sentimentale che non esiste ma è molto dolce e le dò corda ci sono il russatore di rode island amico di george michael e molti altri amici per la prima volta parlo con un francese rasta occhiazzurrato che è il sogno erotico di tutte le donne della compagnia ed è anche vestito molto bene però l’unico difetto è che è francese ma questa non è colpa sua e comunque se lo fai parlare in inglese il problema dovrebbe essere risolto bevo un cucumber vanilla cosmopolitan e visto che mi piace lo propongo al mio amico rooomate mc che mi dice naaah io non bevo cosmo sono un uomo quindi apprendo che il cosmo è robba da squinzie e prendo in giro alla mia destra la biologa assassina di topi e alla mia sinistra l’arrogante e polemico sexi francese rasta e la serata scorre via piacevole e stuzzicante torno a casa tardi e sono confusa e felice e mi ricordo che tra due giorni devo tornare nella mia madre patria e non so se mi prende più male perchè è madre o perchè è patria.

(17.09.2010 new york)

09/09/10

a cuul nait in niu iork with frenz

L'africana Francesca
Sarah la fotografa swiss


L'amica salernitana Hylde
 io
invitato a cena e cucinato spaghetti per amica salernitana a niuiork (Hylde)
dopo cena senza nemmeno un bicchiere di vino mi dice che nel weekend in una bella casa in campagna ha guardato una soap overa-
poi ci dirigiamo verso la metropolitana nel treno risponde al cellulare che stranamente le prende sotto la metro e dice all'amica Francesca (un'altro articolo..): scusa era caduta la lingua..
dicendomi quanto sono fortunata ad abitare in una zona così bella di Brooklin nomina il nome della mia via e dice Sanmazz (St. Marks)-
perdiamo due treni perchè lei è intenta a pronunciare per bene i nomi delle stazioni su mio consiglio dato che si trova a nuova york da un anno e sembra che parli arabo quando parla inglese-
mentre finalmente azzecchiamo il treno che ci porterà a destinazione facciamo un balletto davanti al vagone perchè ci sembrava che avevamo perso poco tempo
finalmente finiamo nel locale dove ci aspetta l’altra amica ridenominata l'africana per il suo amore per i ritmi afro-
non è molto contenta di vedermi perchè mi dice subito come mai che ogni volta che esco con te ci sono solo donne?? -
ci accoglie l’amica francese (Lydia) sempre incazzata (nera) soprattutto coi clienti e direi soprattutto coi clienti lenti e direi soprattutto con noi-
nell'indecisione sui dolci propostici dalla gentile cameriera l'africana goduriosa decide di ordinare entrambi i dolci e li nomina il fidanzato e l'amante (dolce di ricotta e mousse al cioccolato)

ci sfondiamo

la felicità è proprio lì sotto i nostri ghiotti occhi e sotto le svelte forchette
la conversazione procede allegra e si spazia dai maschi ai maschi
c’è anche l’amica fotografa svizzera Sarah che anche dopo anni a niu iork continua a dire vi vant per dire ui uant
però fa belle foto
non si capisce a proposito di che l’africana – che segue un corso intensivo di inglese da cinque anni- dice alla fotografa svizzera – professional deformescion-
bevo vino
la francese bella come il sole finalmente sorride

e sorride perchè porta il conto

momento drammatico della serata non si potrebbe evitare?
al momento di pagare le due signorine del sud naturalmente cercano di incularmi e farmi pagare molto di più
me ne accorgo le sgamo protesto
l’africana mi fa l’occhiolino
la salernitana si vergogna e dice "vabbuò dammi cinque dollari- thats itt""
scatta la lite perchè a me sthaizzitt non me lo deve dire proprio nessuno
le due suddaiole se ne vanno prima sotto mia esortazione
e noi altre continuiamo la serata sotto la metropolitana con io che mimo i titoli dei film
su –sister act- faccio partecipare tutto il vagone perchè mi metto la felpa nera in testa e comincio a battere le mani a mò di woopy golberg
la francese non azzecca un titolo e quando indico il primo dito della mano per indicare che sto per mimare la prima parola lei dice “finger”...

 
meno male che we call it a night. (che tradotto dallo slang americano significa ha da passà ‘a nuttata)



(09.09.2010 new york)


 

08/09/10

se sono così

mi hai reso libera mi hai fatto assaggiare la crema fatta in casa quando io ero abituata al pane e acqua mi hai lasciato infornare impensabili dolci fatti di erba e terra come se fossero veri e mi hai lasciato piangere quando ero triste e ridere quando ero felice nessun giudizio nessun rimprovero nessun devi mi hai lasciato farti fare quello che volevo perchè ti piaceva vedermi giocare e lasciarmi fare quello che volevo potevo correre senza paura nei campi sconfinati del tuo cuore e gridare tra le mura delle tue forti braccia ogni tuo sorriso tranquillizzava la mia agitazione ogni tua carezza una pagina su cui scrivere quello che mi mancava e quello che mi mancava era tantissimo e tu lo sapevi cercavi di darmi tutto quello che potevi e se oggi posso amare lo devo soltanto a te e se devo proprio ringraziare qualcuno non ringrazio certo dio o altri che non ho mai conosciuto di persona o che non ci sono stati quando c’erano le serie difficoltà ringrazio te che mi hai costruito dentro gli strumenti per aggiustare tutto andando via quando il tuo lavoro era finito mi hai lasciato senza fiato e non ho avuto il tempo di dirti grazie o forse non è servito perchè era sotto i tuoi occhi il mio amore e il mio rispetto e la mia gioia nello starti accanto quando non avevo ancora molte parole per dire sto male ho paura di impazzire e non avevo altro che i sogni e la mente per scappare ma ora ho le mie gambe e per fortuna loro fanno quello che gli dico io e io gli comincio a dire camminate e non vi fermate fino a nuovi ordini e se sono riuscita a muovere qualche passo lo devo a te so che mi stai a guardare e per questo cerco di comportarmi bene e di non farmi scappare la parola odio verso quelli che sono meno di te e ce n’è molti devo dire non posso più aspettare ti posso riabbracciare ti posso riabbracciare lasciami fare quello che posso fare

(07.09.2010 new york)

06/09/10

seppelliscimi




seppelliscimi dentro il tuo giardino voglio starti vicina sotto terra non darò alcun fastidio lascia che i vermi mi tengano compagnia e i fiori crescano sulla mia testa non chiederò un pò d’acqua e non chiederò aiuto non ti voglio così non ti voglio così non pensare che sia pazza solo non ho mai avuto nessuno così vicino e non ho paura di sentire freddo o di gridare nella notte seppellita viva ho solo paura di perderti come se mai ti avessi avuto ricordati di dire a tua madre che c’è una donna che ti ha amato meglio di lei e dille anche che quella donna è a pochi passi da lei e non la lascerà prendere il controllo non ti voglio così non ti voglio così e chiedimi allora se sono pronta se sono mai stata pronta e ti urlo la verità che sono pronta dal momento in cui mi hai fatto la tua prima critica dal momento in cui mi hai detto di essere innamorato di un’altra non preoccuparti non sento freddo e non mi stanco qua sotto solo ho voglia di cantare e qui la terra si fionda nella mia bocca appena tento di respirare e non me lo posso molto permettere ora mi immagino che cammini scalzo sull’erba del tuo piccolo giardino e immagini le mie labbra violacee sfiorarti il viso e le mie coscie liscie e fangose stringerti come in una morsa e la mia voce rauca intonarti la tua canzone preferita previous cats mi chiedi se sono pronta no non sono pronta non lo sarò mai nessuno è pronto a morire nemmeno se si è già sulla buona strada come me adesso ma immagino che pensi a me ma non ti voglio così non ti voglio così pensi che avresti potuto dirmi che volevi solo me e avresti potuto fare l’amore senza pensare al domani e invece di pensare al domani e non fare l’amore ma tua madre ti porta un bicchiere di limonata e con questo caldo ci vuole proprio io non sento caldo e quasi non sento più le dita dei piedi e mi sembra di non ricordarmi l’ultima volta che ti ho parlato non mi ricordo cosa ci siamo detti impauriti dall’odore della complicità comincio a perdere l’unica cosa buona che ho mai avuto la memoria non è vero sono anche una brava cuoca e ora che diavolo mi viene in mente? ora che le forze mi abbandonano mi invento una ricetta con quello che trovo qui sotto: posso far rosolare due tre vermetti in padella poi aggiungere radici, terra e un pò d’acqua scolare la pasta al dente e servirti il tutto nell’incavo della mia schiena uno dei punti più desiderabili del mio corpo lo sapevi? certo lo sapevi perchè ti ho detto di spogliarmi prima di adagiarmi nella terra fredda e di guardarmi per una volta nuda di guardarmi per l’ultima volta ma non ti voglio così non ho ti ho mai voluto così penso solo che devo andare e che ti sentirai molto solo lassù senza me devo starti vicina

(05.09.2010- New York)

26/08/10

CONVERSAZIONE TRA LUI LEI, LEI E LUI.



dici no dico no dici si dico no dico no dici si e poi si ricomincia così
i maschi e le femmine e maschi contro femmine maschi sopra le femmine e le femmine sopra i maschi un no che vuol dire si e un forse che vuol dire te lo scordi e profumi di sesso appena colto e mi sembra di averti già visto forse in un altra vita di che segno sei ma davvero? non l’avrei mai detto io vado molto d’accordo con quelli del cuspide di che si parla adesso ah si di questo e quello e anche di quest’altro ma ..tutto quello che voglio è toglierti la maglietta... ma non mi dire che sei italiana e non sei tifosa?! per me il pallone è quadrato e allora posso offrirti una vodka o un cosmopolitan? no preferisco donna moderna ah ah sei molto spiritosa molto funny lo sai? siloso. come mai proprio new york? sono venuto qui perchè la città dove vivo è “morta” you know what i mean? ....si credo di capire cosa intendi ma non mi interessa proprio quello che intendi infatti...new york è una citta amazing, incredibile può succedere di tutto qui e non c’è nessun altro posto come questo ...di che sanno le tue labbra?...beh però è stato difficile ricominciare da zero in un posto nuovo gente nuova? si no beh mah scusa devo rispondere a questa telefonata ....beh rispondi a tutte le telefonate che vuoi tanto tra 3 minuti prendo il largo..tesoro come stai? si becchiamoci domani scusa sai dicevamo ti va un’altra birra? ...dormi a casa mia?...non mi va un’altra birra perchè non ne ho già bevuta una ho bevuto soltanto una coca e ora me ne pento perchè vorrei non essere lucida e vorrei trovarti interessante....no grazie sto benissimo così..si è fatto tardi è ora che mi incammini...aspetta no vado ok ti accompagno... no vado significa vado da sola.. ma lascia che ti accompagni alla fermata del bus almeno ok grazie ma figurati è stato un piacere posso avere il tuo numero? si naturalmente ...che palle...sei su facebook? si..eccolo 347.4345889 buonanotte scappo ecco il mio autobus..hei ma sto provando a chiamarti ma dice numero inesistente? oops mi spiace...che gaffe....cercami su fb allora ci sentiamo ...quando?...presto prestissimo...subito....mai...

(25.08.2010)

23/08/10

UN ULTIMO SALUTO.

E’ SPAVENTOSO PENSARE A TE. SE RIPENSO ALLA TUA PELLE SULLA MIA DEVO CORRERE IN BAGNO E FARMI UNA DOCCIA AL PIU’ PRESTO PER CANCELLARE OGNI TRACCIA DI TE PECCATO CHE LE TRACCE SONO TUTTE NELLA MIA MENTE E SU QUELLO L’ACQUA NON CI PUO’ FARE UN BEL NIENTE MERDA NON C’E’ COSA DI CUI MI VERGOGNO E MI PENTO DI PIU’ CHE ESSERTI STATA VICINA ANCHE PER POCO MA VICINA MOLTO VICINA. SPUTARE SULLA STRADA DOVE CAMMINI E DARE FUOCO ALLE PAROLE CHE SCRIVI TUTTO ODIO DI TE E TI RINGRAZIO PERCHE’ PER LA PRIMA VOLTA C’E’ STATO QUALCUNO COSI’ MESSO PEGGIO DI ME CHE IN CONFRONTO IO SONO LA DONNA IDEALE E PER LA PRIMA VOLTA TOCCA A ME BECCARMI LA COMPASSIONE E LA COMPRENSIONE DEGLI ALTRI INVECE CHE SENTIRMI LA STRONZA DI TURNO E TI RINGRAZIO PERCHE’ MI HAI PERMESSO PER LA PRIMA VOLTA DI METTERE A FUOCO IL MALE AL DI FUORI DI ME INVECE CHE SEMPRE DENTRO DI ME E MI HAI PERMESSO DI MANDARE VERAMENTE AFFANCULO QUALCUNO (TE) E NON PRENDERMI AL SOLITO TUTTE LE COLPE DEL CASO MI HAI FATTO CAPIRE CHE UN COGLIONE RIMANE UN COGLIONE ANCHE SE CI SA FARE CON LE PAROLE O CON IL SUO MESTIERE. TI RINGRAZIO DI AVERMI SPINTO VERSO UN CAMMINO INCERTO PUR DI NON RESTARE TRA LE TUE BRACCIA DEBOLI E CATTIVE PERCHE’ QUESTO CAMMINO E’ TUTTO IN SALITA MA ALMENO IN CIMA INTRAVEDO LA LUCE. E’ SPAVENTOSO PENSARTI DENTRO DI ME E RICORDARMI CHE HAI PARLATO DENTRO LE MIE ORECCHIE IN FONDO AL CERVELLO PER ESSERE SICURO CHE SENTISSI QUELLO CHE AVEVI DA DIRMI SFOGARMI STRAPARLARMI SCRUTARMI SDOGANARMI STRONCARMI SFIANCARMI. UN ULTIMO SALUTO PRIMA DI ADDORMENTARMI TE LO DEVO. MI MASTURBO SENZA UN ATTIMO DI ESITAZIONE NON MI RICORDO PIU’ NULLA DI TE E DI ME E DI NOI E NEMMENO UN PO’ DI DOLORE SOLO CREDO CHE MI HAI LASCIATO BEN PIU’ DI UN RICORDO SGRADITO, MI HAI LASCIATO UN BEL VIRUS.

(22.08.2010)

20/08/10

ECCOLA CHE ARRIVA.

ECCOLA CHE ARRIVA. PER FORTUNA. ED E’ GRATIS. NIENTE IN CAMBIO NIENTE PRIMA E NIENTE DOPO. E NON E’ MAI SICURO QUANDO ARRIVA. MA OGNI TANTO ARRIVA. E IO RINGRAZIO. IL MIO CORPO RINGRAZIA LA MIA MENTE RINGRAZIA IL MIO CULO RINGRAZIA. NON SERVONO MOLTE CHIACCHIERE NON SERVE VINO NON SERVE DROGA NON SERVE PIACERLE NON SERVE ESSERE VESTITI BENE NON SERVE ESSERE ACCOMODANTI NON SERVE ESSERE ATTRAENTI NON SERVE SORRIDERE O VENDERSI. SERVE SOLO QUESTO. SAPERCI ENTRARE E SEGUIRE IL RICHIAMO MAGICO UNICO CHE TI PORTA IN UN POSTO DOVE NON CONTA ALTRO CHE QUEL BATTITO E QUEL BATTITO DENTRO IL TUO STOMACO. IL RESTO LO FA DA SOLA. TI ENTRA NEI TACCHI DELLE SCARPE NUOVE SALE SU PER I POLPACCI ENTRA NEI PANTALONI E FA LA SUA STRADA SENZA CHIEDERE IL PERMESSO AL PROPRIETARIO DEL CORPO IN CUI SI INSINUA NON CHE IL PERMESSO LE VERREBBE NEGATO MA COMUNQUE NON CHIEDE NIENTE. NE’ PERMESSI NE’ CONTI. E QUANDO RAGGIUNGE IL COLLO E STA PER INSINUARSI NEI CAPELLI SAI GIA’ CHE NON CI SARA’ NIENTE DA FARE. NON POTRAI FERMARLA E NON POTRAI FERMARE IL TUO STESSO CORPO CHE GIA’ TREMA E SUDA E FREME COME NON FACEVA DA TEMPO CERTO E’ MOLTO MEGLIO DI UNA SCOPATA. SEMBRA CHE LA PELLE SI ILLUMINI GRATA DI SENTIRE QUALCOSA DI NUOVO SOTTO OLTRE AL SOLITO NOIOSISSIMO SCORRERE DEL SANGUE NELLE VENE. FINALMENTE UNA NOVITA’ DA QUESTE PARTI. ORA MI FERMO SE NO MI VIENE UN INFARTO MA NO NON POSSO FERMARMI PROPRIO ADESSO LA SO LA SO LA SO!!!! QUALCUN’ALTRO E’ STATO CONTAGIATO. PIU’ DI UNO DIREI. SIAMO TUTTI UGUALI NON CI SONO COMPETIZIONI O INVIDIE SIAMO TUTTI FREGATI DALLO STESSO INCANTESIMO CHE PUO’ DURARE CINQUE MINUTI O TRE QUATTRO CINQUE ORE...COME IERI NOTTE. E I PENSIERI PIU’ BUI VANNO A FARSI UN GIRO. CERTO NON PER MOLTO. MA ALMENO PER UN PO’. IN QUEL MOMENTO E’ LA PADRONA. TI DIRIGE TI SPINGE TI ALZA TI SUDA ADDOSSO TI SORRIDE TI PRENDE TI RILASCIA TI URLA ADDOSSO TI BACIA TI TRADISCE E TI RISEDUCE TI SCOPA TI SCHIAFFEGGIA TI SOMMERGE TI CAREZZA TI FERISCE TI CURA TI ODIA TI AMA.

18/08/10

THIS IS NEW YORK!!!

HEI QUESTA E' NEW YORK!!! E ALLORA? E' LECITO URTARE I PASSANTI E NON CHIEDERE SCUSA DIRE "AMAZING" DI OGNI STUPIDAGGINE DETTA BENE O PERFORMANCE ANCHE SCADENTE (AUTO)DEFINIRSI ARTISTI E' NORMALE SOFFOCARE MENTRE SI ASPETTA LA METROPOLITANA E PRENDERSI UN ACCIDENTE MENTRE SI ENTRA NEL TRENO PER LA CAZZO DI ARIA CONDIZIONATA E' BELLO CHE TI CHIEDANO IL CONTO APPENA TI SIEDI IN UN RISTORANTE PRIMA ANCORA DI AVERE QUASI ORDINATO RISTORANTE POI E' SEMPRE UNA PAROLA GROSSA VISTO CHE SI MANGIA OVUNQUE UN VERO SCHIFO PERO' E' INTERNAZIONALE E NON SI PUO' MAI DIRE MI MANCA LA CUCINA ITALIANA PERCHE' NON FA FICO ANZI FA PURE UN PO' PROVINCIALE MA VIVA DIO MI MANCA LA PASTA E LE VERDURE FRESCHE NON SOTTO GHIACCIO E' FICO E' QUELLO CHE HO SEMPRE SOGNATO STO INVECCHIANDO MA A ME SEMBRANO TUTTI MESSI MALE E SOPRATTUTTO MOLTO SOLI E SOLO SOLI. LE ANIME NON NATIVE CHE SI SONO "MOVED" QUI A NY SONO FANTASMI ALLA RICERCA DI QUALCOSA ANCORA DA DIRE. PARLANO PARLANO PARLANO E NON SI ACCORGONO CHE PARLANO PARLANO PARLANO A LORO. DI QUANTO STANNO MEGLIO A NY DI QUANTO ODIANO IL LORO PAESE NATALE DI QUANTO NEW YORK E' STRAORDINARIA DI QUANTE POSSIBILITA' TI OFFRE. PERO' PARLANO PER ORE DA SOLI E PARLANO PROPRIO CON ME APPENA ARRIVATA E UN PO' ANCHE STORDITA MA HAI DEGLI AMICI VERI? SI CERTO BEH QUI OGNUNO RINCORRE IL SUO SOGNO NON C'E' MOLTO TEMPO QUINDI SOLI. SONO MOLTO SOLI. MA IO ASCOLTO E ASSORBO E LENTA ME NE VADO NEI MIEI PENSIERI. CHE MI LEGANO NON AL MIO PAESE MA ALLE PERSONE E ALLE CHIACCHIERE SINCERE CON PERSONE SEMPLICI E CHE SI SIEDONO A TAVOLA ALMENO UNA VOLTA AL GIORNO PER CONDIVIDERE UN PASTO CON QUALCUNO. IL SOGNO AMERICANO SFUMATO? FUMATO? ANCORA MI COMMUOVONO LE STRADE DI BROOKLYN AL TRAMONTO IO E LA MIA CANZONETTA NELLA TESTA LUNGHE NUVOLE CHE STRAZIANO IL CIELO STANCO E STRADE CHE SI TUFFANO NELL'OCEANO. QUESTO SI CHE C'E' VERAMENTE. NEI MIEI OCCHI NEW YORK E I SUOI ORRORI. NEW YORK LE SUE LUCI E LE SUE PICCOLEZZE. LE NOTE E L'ODORE DI IMMONDIZIA PER LE STRADE. IL RICORDO DI UNA CITTA' CHE E' STATA GRANDIOSA. E CHE VIVE DI RENDITA.



HAI UNA BAMBINA (AMAAAAZING....APPUNTO...)