28/05/12

claustro-f (ob) ica


devo fare una rmn
sigla che sta per risonanza magnetica (nucleare)

sul foglio tra le varie domande
già ne spiccava una piuttosto inquietante
soffrite di claustrofobia?
sul no
la mia crocetta

ma la risposta non era corretta

una dottoressa giovane e bella
mi chiede il perché dell’esame
ho male ad un braccio ma sai suono sempre il pianoforte
potrebbe essere un infiammazione professionale
ah che meraviglia sei una musicista!
eh già!

porgendomi camice e babbucce in carta verde
mi invita a cambiarmi per l’esame
butto lì due tre battute spiritose
atte ad annientare il possibile nemico
e lei è già mia
m’adora
non mi farà del male

esco dallo spogliatoio che sembro un fagiolino sbiadito
che importa
il mio look è da sempre piuttosto ardito

-dottoressa (estraendo due cosi arancione fosforescente a forma di pillola): metti questi per favore
-io: ah che fico la asl passa anche l’ecstasy adesso!
-dott.: ah ah! no sono i tappi per le orecchie! ora sdraiati qui e posiziona la testa in questo modo…
-io (zelante): ah ok!
-dott. (preparando due sacchettini fatti di una lastra di metallo e stoffa…): sempre per le orecchie…
-io (curiosa e intrepida): ah!
la dottoressa caccia un vassoio vuoto e me lo mette sulla faccia incastrandolo bene sul lettino che mi vede sdraiata
somiglio sempre più ad Hannibal Lecter
-io (spiritosa frizzante e collaborativa): perché mi fai questo ?! ti sto antipatica?
-dott.: ah ah che simpatica! si..in realtà mi sei antipatica perché tu suoni il pianoforte e io no!
-io: ma….ti assicuro che lo suono di merda…..
-dott.: ah ah !!
-io: …non vado a tempo….
-dott.: ah ah! ecco adesso mantieni le braccia lungo il corpo e questa è una pompetta che tieni in mano…
-qualsiasi cosa-
la schiacci
io sarò dietro quel vetro e potremo comunicare durante l’esame
non durerà più di 10 minuti
tutto bene?
(si certo tuttobene soltanto
quel
-qualsiasi cosa-
si insinua strisciando nel mio sistema nervoso già stanco)
-io (con voce in falsetto): perfetto!! si si nessun problema sto sistemata per le feste!! ah ah!
-dott.: ah ah!!
la buona dottoressa spinge il bottone che fa muovere il lettino e lo dirige come un vagone di un treno all’interno della galleria che fotograferà la mia colonna cervicale
durata dell’entrata del lettino (con me incastonata dentro): 3 secondi
dopo soli 3 secondi
si sente una voce cavernicola e baritonale provenire dall’interno del tubo:

MI DEVI FARE USCIRE IMMEDIATAMENTE

9 anni di psicoanalisi con o senza lettino: buttati al secchio
discorsi sull’evoluzione della mente e sul controllo della mente sulle emozioni: azzerati
immagine della donna forte indipendente impavida insomma bionica: sgretolata

eccomi qui a frignare sul lettino della morte
io lì dentro non ci voglio tornare!!!!
la dottoressa mi dice
non ti preoccupare forse devi solo un attimo fare due passi e
ragionare
uno spiritosissimo inserviente assiste alla scena
e commenta
’nnamo bene una donna che dice a un’altra di ragionare….!!!!
esco fuori dalla stanza dell’orrore
cerco il mio amico del cuore
mi tremano le gambe
ma lui mi saprà consolare

ma alessia che mollacciona che sei! ci devi almeno riprovare!
lo fanno tutti e non hai niente da temere
ecco che arriva persino il simpatico inserviente
che nonostante le mie gote bagnate dalla paura
infierisce senza timore
si rivolge al mio amico del cuore
come questa ce ne stanno tanti….
questa se si ritrova chiusa dentro una bara nun je la fa proprio!
il mio amico del cuore
recupera finalmente un po’ di barlume
e gli risponde (meno male)
perché scusi invece lei chiuso dentro una bara s’ammazza dalle risate?

io lì dentro non ci torno nemmeno
se mi date un milione
è chiaroooo?!?!?!
i 3 secondi più spaventosi della mia vita intera
ecco che significa essere inghiottiti dalla morte in persona
due led verdi di fronte ai miei occhi azzurri
sembravano volermi solo schiacciare
soffoco per dio lo so è irrazionale ma che vogliamo fare?!
4 persone su 10 si sentono male
l’unica cosa positiva
è aver scoperto di essere
ebbene si pure questa
cla-ustro-fo-bi-ca!
anche se i posti chiusi non mi fanno nessun effetto
quella bara magnetica mi ha ridotto uno straccio
non mi ci rifregate mai più
alessia che vuoi fare?
chiede propositivo il mio amico
voglio tornare a casa miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

infilo una mano nella borsa in cerca di conforto alimentare
tocco qualcosa di molliccio e appiccicoso
e lì realizzo che al peggio
non c’è mai fine
la banana che avevo portato per colmare il digiuno
si è suicidata sul fondo della mia borsa di pelle
sarò una lagna ma io di questa giornata
ne ho piene
le palle





 
(roma 28.5.2012)

26/05/12

una notte normale



brava
mi hai fregato
quello che serve a te
io ne ho in abbondanza
e quindi perché no
hai esagerato
il fatto di non essere ad armi pari
non ti ha mica fermato
nessun problema
altre nelle tue condizioni avrebbero
agito come te
hai trasformato
una notte normale
in un incubo
ovunque
su di me
brillano i tuoi attacchi
sulle mani
sul mento
persino sui polsi
piccoli violenti ricordi
cancellarli?
si può
ci devo fare una croce sopra
suggeriscono antichi rimedi casalinghi
dicono che non hai tanto da vivere
beh

avremmo potuto berci su qualcosa
piangere assieme
finire in buona

e invece decidi di prenderti tutto quello che puoi
quello che ti serve per il tempo restante
per una vita grassa e dignitosa
ma sei solo una succhia sangue
tu con il tuo veleno e la tua tattica
io disarmata e romantica
tu svelta e concentrata
io lenta e addormentata
tu prendi
io dò
vecchio film questo qui
lo conosco bene
l’ho visto un sacco di volte
e sai
finisce male

quello che però non mi torna
è il tuo tremendo calo di intelligenza
proprio accanto al mio letto
ti sei messa a grattarti la panza
lì sfacciata a goderti la vittoria
pensando di poterti riposare
ma
da sola ti sei scritta il finale
con tutto quel ben di Mio
in corpo
non ce l’hai fatta nemmeno a pensare
di scappare
sul mio comodino pronta
l’arma del delitto
la rabbia mi ha suggerito il resto

non hai sopportato il peso della cultura
la poesia è stata la tua sciagura
odiata a lungo ma morta in un attimo
schizzi di sangue ovunque e non esagero
maledetta zanzara
schiacciata dalla “Letteratura Pigra” di Claudia D’angelo





                                          "Letteratura Pigra"

                                                              di Claudia D'Angelo

                                                                            http://www.letterecaffe.org/poetry_slam.htm


(roma 26.5.2012)

25/05/12

orchidee







molte orchidee


pochi orchifatti
servono molti orchisoldi
orchamiserialadra








(roma 25.5.2012)

22/05/12

tg


morire morire morire
questi telegiornali moderni hanno proprio preso una brutta piega
ma gli autori che aspettano?

benvenuti al telegiornale dell'una e trenta
apriamo con una notizia dell'ultima ora
in trentino alto adige
a brunico in provincia di trento
un gruppo di ragazzi tra i diciotto e i vent'anni
sono andati a fare una gita fuori porta
sono tornati dopo il tramonto
luminosi e sereni
con la luce nei capelli
il rossore dei baci dati
e sono tutti
vivi
vivi
vivi





(roma 22.5.2012)

21/05/12

le uova in trippa



quando queste due cose succedono (contemporaneamente) nella mia vita
che mi manchi e che ho una fame nera
ecco che tra le tue ricette
ne tiro fuori una veloce e che richiede ingredienti quasi sempre presenti in casa
ecco che mi preparo le
uova in trippa
per starti ancora una volta vicina

darò a voi lettori affezionati
la ricetta delle favolose uova in trippa
io mi ritrovo la ricetta tra le dita
senza nemmeno saper bene come
viene da ricordi antichi
da un'epoca in cui l'inquietudine già si formava
ma una cucina piena di fumi e profumi
la tua cucina
per qualche ora la calmava

potrebbe esserci qualche errore
ma non madornale
ma il gusto e il successo del piatto
sono garantiti

uova in trippa
ricetta per:1 persona
tempo di preparazione: 15 min.
spesa: euro 1.50 circa
difficoltà: *

ingredienti:

due uova fresche
una cipollina fresca
latte
sale pepe
olio
parmigiano grattugiato
polpa di pomodoro (200 gr. Circa)
e se ve la ritrovate nel frigo (difficile): mozzarella

preparate in una padella un sughetto ristretto con la cipolla tagliata a metà olio sale e la polpa di pomodoro
nel frattempo sbattete bene le uova in una terrina assieme ad un pizzico di sale e due cucchiai di latte
mentre il sugo di pomodoro va a fuoco medio cuocete una crèpe (frittata) sottile in un altra padella antiaderente (se avete -come me- il polso d'oro lanciate la crèpe in alto come solo i grandi chef o i fanatici usano fare)
quando è pronta e cotta da entrambi i lati mettetela in un piatto e tagliatela a striscette facendola sembrare una trippa
aggiungete la “trippa” al sugo e ripassate in padella a fuoco alto
se avevate trovato per miracolo una mozzarella nel frigo e non è ancora verde
gettatene qualche pezzetto nella padella facendola squagliare un po'
quando il sugo si è ben bene attaccato alle striscette riversate la trippa nel vostro piatto (rigorosamente piano) e spolverate una manciata abbondante di parmigiano reggiano grattugiato e del pepe (se non soffrite di colite)

e ualà ecco le uova in trippa
che persino la suocera fanno star zitta




per amore
preparavi piatti romani
alternandoli a piatti della tua tradizione
io ti guardavo con occhi incantati
il cuore tranquillo e seduta sulla scaletta
scrivevo su un blocchetto i nomi dei passanti
e una volta tanto
nessuno mi metteva fretta
io
con un piccolo mattarello stendevo la pasta accanto a te
tu
con il tuo sconfinato amore mi salvavi per sempre dalla perdizione
con le tue sfoglie mi distraevi dalla violenza e dalla solitudine
poi costruivi una casa di biscotti
e tamponavi così le mie ferite di zucchero ancora caldo
con un mestolo pieno di crema
addolcivi la mia infanzia sbilenca
un risotto ai funghi e il vuoto si riempiva
burro sul pane e un po' di sale
un bicchiere di latte
i tuoi occhi limpidi mi seguivano attenti
ricordo il tuo bracciale di lama d'argento sporco di farina
ora brilla intorno al mio scarno polso
e lo sento talvolta suggerire alla mano
come dirigere la cottura
quando scolare la pasta
quando aprire il forno
come imburrare una teglia
come creare felicità
con una semplice lasagna




(roma 21.5.2012)

le cose migliori si fanno da soli








sin da piccoli siamo tormentati dalla dolce quanto ingannevole fregnaccia:
tutto è più bello se si è in due
le favole i parenti saggi i film d'amore
tutto organizzato per farti andare fuori strada
ma poi crescendo
pian piano ci si ravvede
ci si scotta
si diventa saggi
si mette a fuoco il pericolo numero uno:

L’ALTRO



 




aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
quando si è ancora
incoscienti
spensierati
eccitati
brufolosi
insomma adolescenti
l’altro non fa ancora così paura
infatti di frequente ci si fidanza
ci si immola ad un amica sola
si promette l’eternità del sentimento
che follia non metter in conto il dolore il conflitto il tormento!
insieme
al cinema in piscina a danza nel tragitto verso scuola (a/r) alle feste in vacanza
primo viaggio in macchina prima sigaretta prima serata in discoteca prime pippe prima passata di smalto prima bugia ai genitori primo tacco dodici (non pervenuto) prima depilazione primi appostamenti primo superacolico primo sale
insomma
tutto
poi
lentamente e inesorabilmente
dopo circa una quindicina d’anni
finalmente ci illumina la scritta
-l’altro è pericoloso-
e sotto
-le cose migliori si fanno da soli-
 
 
ho viaggiato con fidanzati con parenti e con amici
e anche da sola
ho vissuto con genitori con coinquilini strani (eri) e con un uomo
e anche da sola
ho fatto del sesso con dei ragazzi
e anche da sola
sono andata al cinema in compagnia
e anche da sola
ho suonato su palchi con molti musicisti
e anche da sola
ho fatto shopping e capato mucchi di vestiti usati a porta portese con amici
e anche da sola
 
 
e posso affermare che non c’è storia
nessuno può essere all’altezza dello stare con una persona sola
quella che ti somiglia di più
quella che ti conosce da quando sei nata
quella che quando vomiti è lì con te con la faccia sul lavandino
te stessa
ci vai abbastanza d’accordo
ti sorride quando tu sorridi
sta in silenzio quando non hai voglia di parlare
canta con te senza stonare
 
 
un filosofo eroinomane andava dicendo:
l’uomo è un animale sociale
sinceramente
vi sembra davvero che la natura dell’uomo sia quella di ricercare il contatto umano? di desiderare un reale scambio? di condividere le emozioni che lo attraversano??
quel filosofo di certo ignorava il successo di facebook
al suo posto semmai
mi sarei fermata poco prima e avrei forse affermato
l’uomo è un animale
 
 
è il primo a voltare le spalle
a tradire
a fuggire sentimenti e difficoltà
a scappare dall’amore
ad aggredire se confuso
a voler prevalere sull’altro
a imporre i propri desideri in maniera prepotente o passivo-aggressiva
certo
l’analisi porta ad una maggiore consapevolezza e ad un controllo dell’impulso attraverso una mente più evoluta
ma di quanti è prerogativa? quanti hanno fatto quel percorso e conoscono se stessi così bene da permettersi il lusso di avere un comportamento sereno corretto e positivo all’interno della società?
ok si sono andata fuori tema scusate mi lascio prendere la mano
e la tastiera va da sola
dicevo
se potessi
la maggior parte dell’anno lo passerei ritirata su un cucuzzolo
unico contatto con il mondo esterno
il contadino che mi porta uova fresche pane latte e verdura due tre volte a settimana
e il wi fi
beh certo
ho detto che sono monticiana
non
tibetana
 
 
sarà che mi annoio
molte delle persone che incontro dopo un po’ mi fanno cascare braccia e tette
la stupidità dilaga
nessuno è in contatto con se stesso
figuriamoci se lo è con l’altro sesso
donne e uomini
che disastro
le donne
in questo momento storico
sono più cretine che mai
le peggiori mi dispiace dirlo ma manco troppo
sono le zitelle
ah scusate si dice single
le sento raccontarsi favole perché disilluse e tradite dai loro amori o risucchiate dalla solitudine
continuo a malsopportare discorsi deliranti
 
 
non mi vuole perché è spaventato
non mi richiama perché ha paura
non esce con me perché sono troppo per lui

e lì divento pazza
dexter in confronto è un agnellino
non entro nel merito della questione ma so che 99 volte su 100
se uno non ti vuole non è che
ha paura
è che
non gli piaci dio santo!!!!
eppure molte donne hanno una gran difficoltà ad ammetterlo
il fatto di non avere l’intelligenza di dire come stanno i fatti almeno alla persona più importante (te stessa)
mi fa sbroccare
invece gli uomini sono semplicemente
da un’altra parte
non si è ancora capito bene
da quale parte
se ce lo dicessero forse qualcuna di noi potrebbe farci un salto
ogni tanto
la curiosità verso l’altro (sesso) è una cartolina degli anni ’60 ormai
la donna non sembra più rappresentare quel mondo sconosciuto e intrigante
che l’uomo brama e osserva ammirato e titubante
le donne sono una seccatura
corpi da incontrare dopo un drink e solo se proprio si è sicuri che sia per una volta e basta
per carità ci sarebbe il rischio di conoscersi meglio di scoprire di piacersi di aver voglia di andar persino a cena assieme o raccontarsi i propri desideri!
parlano fitti fitti di argomenti noiosi e maschili
macchine- viaggi all’insegna dello sport- marche di strumenti o nomi di colleghi più sfigati o già arrivati
se capita una donna nel loro gruppetto
la fanno sentire trasparente
non le rivolgono quasi parola
non fanno domande
non dimostrano alcun interesse
perché perché perché lo fate?!?!?!
gli uomini oggi
vanno in giro conciati come froci da copertina di vogue
si concentrano sulla loro scheda d’allenamento
sulla gestione della loro carriera
sullo stato del loro strumento
spendono per scarpe alla moda
passano ore a litigare al telefono con la mamma
per gli occhiali da nerd di dolce e gabbana
ma manco morti sanno più corteggiare una donna
con un fiore
un libro
una parola
 
 
il perché l’ho detto
manca la curiosità
l’attrazione
l’intelletto
 
 
che rapporto hanno con le donne?
prendiamo facebook
molti uomini usano pubblicare foto di sederi tondi e di magnifiche donne in minigonna e tacchi a spillo che cambiano una ruota di una ferrari (?) o anche spiritosissime vignette sulla stupidità femminile
e le donne dal loro canto che fanno?
ricambiano a dispetto pubblicando le foto di gionni depp in canottiera o del calciatore analfabeta/belloccio di turno che esce dall’acqua con un corpo da sogno (?)
mumble mumble…..
davvero “l’altro” si riduce a questo?
per ora sembra di si

conclude l’autore
dal momento che è così complicato
avere a che fare con un altro essere umano
trovo che sia necessario assecondare la propria natura
 
 
prendo un autobus e me ne scappo in campagna
con un cestino pieno di panini cocacola e molta premura
aspetto il tramonto sdraiata sul prato
da sola
con i miei sogni e il sole che mi fissa rosso e sfacciato
nessuno che si aspetti risposte alle sue domande
nessuno con cui contrattare il da farsi
nessuno con cui cominciare una discussione
nessuno con cui dividere i tre panini
nessuno con cui sentirsi più soli
in effetti
 
 
non sono sola
sono solitaria
chi è sveglio ne capirà il senso
chi è addormentato si sveglierà tutto sudato



(roma 21.5.2012)

13/05/12

il cambio di stagione

il primo caldo
i primi raggi di sole
gli odiosi turisti che già seminudi conquistano roma
le prime spaghettate a fregene

oh no!
è arrivato il momento più difficile dell'anno
il cambio di stagione
lo temo più della morte
e lo rimando così tanto
che mi ritrovo a giugno con un pullover di chachemire a collo alto
a dicembre in canottiera e sandali greci ai piedi
rischio l'infarto
tutto questo
perchè non voglio affrontarlo
non me la sento proprio di aprire l'armadio
essere aggredita dal mio disordine
essere schiacciata da piumini maglioni jeans gonne pantaloni felpe
responsabilità
essere sovrastata dalle mie rigidità
essere ricoperta dall'odore di naftalina e della mia ultima storia
malfinita
proprio non mi va
e invece tocca farlo e tocca pure avere un criterio preciso
giuro che
quando sarò ricca questa sarà la prima spesa
della lista
pagherò una persona
per fare il cambio di stagione nel mio armadio
un professionista con esperienza
e lo dovrà fare senza che nemmeno
io
me ne accorga

separarerà i ricordi dai piumini
piegherà le giornate troppo calde
riponendole poi nell'anta accanto
stenderà malumore e lenzuoli
riempirà buste di ore al mare spensierate
farà prendere aria al pessimismo
scuoterà per bene il passato dalla finestra
ravvierà sconfitte
metterà in lavatrice amicizie e amori arrivati alla fine

ma ora che sono povera in canna
tocca a me il cambio di stagione
apro il primo sportello: maglioni e felpe
ho già la rosolia
mi scoraggio
lo richiudo di scatto
cazzo faccio?
riapro lo sportello
l'odore dell'inverno
dio
l'odore dell'inverno
accidenti sono già il suo ostaggio

sudore e frustrazione
impregnano i tessuti
ma io sono ancora qui
sono ancora più forte
e non vorrei non averli mai
vissuti
piego e sposto
apro un altro sportello
calzini calze calzettoni
alla sola vista della lana
già mi vengono i bubboni
accidenti se sono disordinata
non trovo più quella minigonna verde bottiglia
che tanto amavo
sarà finita sotto chili di aspettative
o sotto il stava così male a mia figlia

da un lato la busta con i vestiti che non metto più
ma come è difficile
separarsi
anche solo dalle
cose
come è dura decidere che quella maglia nera con le spalline piene di perline indossata solo una volta in dodici anni
non fa più per me
nel '98
quando l'ho comprata
mi piaceva pure
ma che ora
è finita
ma che forse un giorno farà felice qualcun altra
quella maglia
piena di spalline perline e di mie luci spente
non sarà andata perduta
anche se io non l'ho più voluta

ecco quasi quasi ce l’ho fatta
mancano da metter via gli stivali
e da liberarsi di due trecento acari e ragnetti vari
accumulare è sempre stato naturale
ma da quando sono grande
ho perfettamente imparato ad eliminare
tutto a posto
molti vestiti in meno
sbuca dal mucchio la maglietta grigia sbiadita
è la tua
di quando hai dormito qui una volta
prima di cambiarmi la vita
la getto nel cesto destinato a sant’egidio
poi la riprendo
la indosso
aiuto
la sfilo
ho un’idea
la ritaglio
tiro fuori i colori e i pennelli
e lancio la mia nuova linea di magliette
riciclate
riciclo i sentimenti
meglio che buttare quelli vecchi o comprarne di nuovi
scusate
deliro
ma è il cambio di stagione
che mi ha dato il capogiro










(roma 13.5.2012)