27/02/13

strap






a tavola cibo vino e brutte persone
non mangio non bevo cerco solo di sorridere e rimanere
calma
ma
hai detto una frase di troppo amica
mi alzo in piedi e nonostante io sia la bella copia di sharon stone
acchiappo per i capelli la sfortunata parrucchiera trendi
getto a terra con gesto plateale tutto quello che ha di fronte
bicchiere piatto posate bottiglia di buon vino rosso
le urlo che non è nessuno e che sono una fottuta cliente
si scatenerà una rissa penso io già elettrizzata all’idea
ma hei un attimo che succede?
qui niente si rompe
nessuno si fa male
nessuno interviene
nessun rumore forte
il rumore forte anzi assordante è dentro la mia testa
e non credo sia colpa dell’orrendo taglio o della messa in piega da vecchia attrice americana
credo che la mia
rabbia
dalla lontana sorgente
sia ancora viva e che questa nuova testa
non aiuti affatto a stemperarla

fammi svegliare fammi svegliare fammi svegliare!
o almeno fai in modo che tutti gli altri intorno a me
comincino a sognare



(roma 28.2.2013)

13/02/13

zuppa di legami





tu tu tu mi piaci
e non dovrei dirlo
non dovrei neanche pensarlo
figuriamoci scriverlo cantarlo o negarlo
tu mi piaci quando stoni
le tue note stonate sembrano carezze impazzite
perdo la mia naturale ritrosia
verso le moto o verso quelli che distorcono una melodia
tu tu tu
ma sei occupato o libero ma defilato?
tu tu tu
mi piaci e non è ben chiaro il come dove e quando
ma una mano sapiente o forse solo incosciente mi spinge verso di te
mentre mi avvicino rossa di pudore
so che non si può fare
no non si può proprio nemmeno pensare
ma io sono anche umana non solo un’irritante sprezzante brillante
cantante
allora mi irrigidisco mi assento ti riprendo ti guardo di sguincio per trovare ogni difetto
ma tu mi piaci ancora non c’è verso
basta scriverlo! dovrei bruciare il foglio… e se qualcuno lo trovasse…meglio che io ti chiuda in un sogno!
lì dove ripongo molte cose
desiderate
negate
deliziose
tu mi piaci senza parlare molto senza un ballo senza sapere nient’altro
io qui e tu lì
va bene così non c’è motivo di cambiare le cose
farle nodose
umide
zuppe di legami
faticose
non c’è motivo di accorciare le distanze
abbracciarsi
legarsi e poi slegarsi
solo dovrei controllare il rossore
la mancata salivazione
gli occhi sfuggenti
le labbra massacrate dai denti
tutto perché tu
è chiaro
tu mi piaci
ma nemmeno per te cederò alla facile rima dei tuoi
(intonati)

baci




(roma 13.2.2013)

06/02/13

piano





piano piano perdo la salute
piano piano perdo le persone che davo per sicure
piano piano perdo la certezza di sapere
dove andare
piano piano scopro nuove stanze nella mia testa
piano piano formo la voglia di darci una festa
piano piano la mia pelle perde elasticità
piano piano sento in bilico la mia vanità
piano piano imparo a disimparare le stupide regole
che hanno infestato il mio sentiero come vipere
piano piano giro il sugo a fuoco basso nella terrina
piano piano cerco il coraggio di dirti che mi sento sola
piano piano intravedo la mia realtà tra le onde grigie della realtà degli altri
i prepotenti
piano piano imparo che mentre insegno sono io che imparo
e che dovrei forse restituire i soldi
piano piano scopro che ho corso a lungo con scarpe sfondate
non sono arrivata dove volevo ma ora ho gambe super allenate
piano piano imparo a truccare il mio viso
senza lasciare che il troppo colore
mi allontani dal mio incarnato naturale
piano piano mi lecco le ferite
sciolgo le catene
smetto di dare la colpa ad altri
delle mie cazzate dei miei nodi e dei miei salti
piano piano mi allontano dall’amore e da tutto ciò che ne consegue
piano piano divento una pianista un’adulta una donna dalle mille mete

velocemente il tempo mi sfugge
mi sfugge dal cuore
e dalle sue mille crepe




(roma 6.2.2013)