02/11/16

il jazz l'ansia da prestazione e l'esame




grazieadio sono donna
se fossi un uomo
sarei un eiaculatore precoce o un impotente

ansia ansia ansia
detesto gli esami
odio essere puntata scrutata scrutinata
rifuggo la competizione
evito la votazione

sei stata mai bocciata?
si chiederà il sensibile lettore
-mai-
ed il motivo di ciò non è riconducibile
come il sensibile lettore potrebbe azzardare
alla mia brillante intelligenza
ma alla mia (che tristezza)
caparbia diligenza

studio
studio
e ancora studio

le persone vanno alle feste
a ballare
rimorchiano
incontrano i tipi di tinder
stringono nuove amicizie
fanno sport o salsa
comprano costose scarpe
insomma si fanno una vita

io studio

gli incontri degli insegnanti con i miei genitori a scuola non finivano mica con il classicone:

-è portata ma non si applica

ma solo:

-si applica


7 novembre
esame di pianoforte jazz
3 livello
le gocce a sto giro non me le toglie nessuno
avoja la mia maestra a dire
-lavora sull’ansia oltre che sul solo-

come ci lavoro sull’ansia?
al massimo posso lavorare sul solo
e infatti giù a suonare notte e giorno
cerco disperatamente di far volare le mie dita
ma la mia mano destra sembra più abile sulla cucchiarella
che sui raffinati tasti bicolori

sento che ancora mi sfugge
mi sfugge la libertà
vorrei afferrare la libertà
ma non ho le mani per farlo
e poi si potrà davvero afferrare la libertà?

tuffarsi da uno scoglio molto alto
senza essere certi che l’acqua sottostante é profonda abbastanza
rimanendo in tonalità e contando le battute

ecco si
più o meno
questo somiglia a fare un solo

roba da perderci la testa
e se si è veramente qualcuno
la testa la perde chi ascolta

il jazz evita di continuo
evita di tornare a casa

e voi altri jazzisti come fate?
riuscite a ritrovare la strada di casa dopo i chilometrici soli?



purtroppo si


(londra 2.11.2016)

27/10/16

shuffle love



come un blues
come uno shuffle
come un blues shuffle
media velocità
non scatenato e nè troppo lento

un amore adatto alla mezza età
non turbolento e adolescente
nè stanco e troppo rilassato
no rave ma manco divano

dice l’amico mio che sa di pesto e di molto altro
-vorrei un amore che ti ami a prescindere-
a prescindere da che?
da tutto
che rimanga sempre invariato
potente e splendente
sempre
ah vuoi l’amore di una madre quindi
si
bene

generazione di single anzi zitelli
con la testa perennemente chinata all’ingiù
pompini?
no cellulari aimè
con le centinaia di app che li faranno scoppiare
i pompini?
no
i cellulari

un amore facile come quello shuffle che sento qui alla radio
il blues
ti accoglie e ti conforta come solo una gricia fatta bene può forse ancora fare
o come una puntata di sex & the city di sabato sera sotto al piumone mentre londra si sfonda di alcol
un amore a cui non chiedere niente e dargli tutto
uno spiraglio da cui respirare ogni tanto
giusto quel tanto ogni tanto
q.b.

vabbè ora mi metto a fumare un pò di blues
che non faccio un soldo di danno
ho ancora un pò di fiato in corpo
una manciata di note in borsa
latte in frigo

barattolo di pelati sulla mensola
e addosso i profumi delle cucine che mi hanno fatto diventare quella che sono oggi
è poco?







(london 26.10.2016)

26/10/16

il matrimonio le portate e il sentimento




c’era una volta una bionda principessa zit single e non giovanissima
era uscita con un serie di principi interessanti ma aimè non proprio azzurrissimi
un bel giorno ricevette un invito al matrimonio di una cugina lontana

matrimonio=cisisfonda

si illumina la leggiadra
ricordando un antico incantesimo a lei indirizzato

verrà il giorno in cui soddisferai il sofisticato palato ma sacrificherai qualcos’altro

ed ecco che arriva il gran giorno
la bella principessa
elegante e pallida
si reca verso il tavolo dove spicca il suo nome scritto in caratteri dorati
pochi convenevoli con gli altri commensali
il vino e il piattino degli aperitivi sono già stati spazzati via
non mangia da ieri
ha saltato ben tre pasti
ha voluto prepararsi lo stomaco per il gran pranzo

i piatti sul menu sono moderati e ricercati (si ma: da chi?)
2 primi
2 secondi
2 dolci

bene
inizino le danze
la principessa è una buona forchetta e ha una gran voglia di amar mangiare
leccarsi i baffi
alzarsi felice e gonfia

arriva finalmente il primo primo
-fusilli alla norma-
mmh ambiziosetto ma gli si dà fiducia

finiscono in meno di un minuto
la principessa azzanna la forchetta
le melanzane non hanno speranza
non sono state fritte invano

aspetta con brama il secondo primo
passano i minuti
la conversazione con il carismatico vicino è piacevole e fila liscia
il tizio è stato messo lì apposta dallo sposo per combinare
ma la mente della principessa è altrove
non fa che a pensare a lui:

- il secondo primo -

quando arriverà accidenti?
sono passati ben 12 minuti!

-linguine cozze vongole e fasolari-

ah eccolo finalmente!
esclama la principessa al cameriere con un pò troppo entusiasmo
tradendo la sua natura verace e godereccia
lo fa fuori (il piatto) in poco più di un minuto
stavolta il fascinoso sconosciuto le chiede di raccontargli di sè
dico io: ma proprio adesso!!??

il secondo primo è andato

si va per il primo secondo ora

-rosbif al vino con cipolle caramellate-

mentre il gentil commensale non smette di parlare del suo progetto architettonico rivoluzionario
la principessa cerca di avvistare con le infallibili narici scandinave l’eventuale profumo familiare
contando i minuti che la separano dal mettere bocca sul primo secondo
ma il tempo passa lento
il rosbif forse ci ha ripensato

la principessa comincia a smaniare
si comincia a sentire piena ma che strano…e si ricorda che solo poco fa era super pres affamata
le sta scendendo a poco a poco la catena
ma il rosbif può stupire
infatti eccolo arrivare da dietro senza avvisaglie nè profumi che lo precedano

ne assaggia solo una fetta e posa le posate nel piatto
e mentre il cortese gentiluomo le versa altro vino
la corteggia velatamente e con garbo
ma lei già sta pensando al prossimo

-gamberi saltati allo zenzero e funghi-

arriva finalmente il piatto
è bellissimo per carità
ma la bella non riesce nemmeno a fare un boccone
è delus strapiena
la fame pare svanita
troppa attesa
troppi intoppi
troppa aspettativa

arrivano i dessert
tiramisú alle fragoline di bosco e creme brulè alla fiamma
ma la bella principessa non ne può più

le attese non hanno rinforzato il suo sentim appetito
l’hanno spento

frustrata e delusa si rammenta dell’incantesimo che incombe su di lei

…verrà il giorno in cui soddisferai il sofisticato palato ma sacrificherai qualcos’altro…

perciò non resta che scusarsi fingendo un mal di testa
salutare
prendere la giacca
chiamare un uber
la carrozza
farsi una tisana al finocchio prima di dormire
e aspettare che il giorno dopo l’appetito
presto o tardi
ritorni

..e visse per sempre felice e contorta


THE END

 

(london 26.10.2016)










13/10/16

hypster(ia)




banana
curcuma
latte di mandorle
spinaci
zenzero
broccolo
mirtilli
ghiaccio

frullo tutto e mando giù
mi assicuro con ciò

-forza
-bella pelle
-prevenzione

dirà il lettore attento e schifato: e il sapore?
a dir la verità mi piace parecchio l’intruglio
e non sono tipa che si accontenta
che si adatta
che dice una cosa per un’altra (almeno non coscientemente)

lo chiamano “smoothie”
un mix di frutta e verdura cruda con aggiunta di spezie e radici benefiche
unico difetto:
è una cosetta parecchio hypster*

(*nb: -se sei un hypster non sai di esserlo-
e non c’è modo che tu lo scopra mai dato che l’hypster frequenta unicamente altri hypster)

gli hypster hanno invaso molte città civilizzate
non ultima londra
non penultima roma
poverini loro non hanno colpa
ma oltre a non averne colpa non hanno nemmeno una personalità

e allora che si fa? nulla li si evita

per esempio ieri non ho potuto evitare del tutto

vado al concerto dei blue lab beats
un cooolissimo duo nu soul/jazz londinese
mi ritrovo a breve circondata da loro:
gli hypster londinesi
barbe perfette su maschi tatuati a modino
look anti-stupro per le deliziose ragazzette di dalston
il duo spacca:
bei suoni bella formazione bel look bella presenza scenica
unico neo
la loro hypsteria
o meglio ad onor del vero
uno dei due sembra più un disadattato
mentre l’altro è (seppur molto giovane)
aimè già un hypster (nero)
l’accoppiata però devo dire è abbastanza vincente 




un’altra cosa hypster che da un pò mi ritrovo a fare si chiama harold & leslie
dopo la prigione e dopo il ponte The Cally sulla ridente via dove abito
harold & leslie è l’unico posto dove ti faresti un caffè senza avvertire la probabilità di venir accoltellato
è un delizioso barber shop
ma anche cafè
ma anche antiquario

il caffè sa di acqua di cicoria
ma la proprietaria e i camerieri sono simpatici
gli uomini del quartiere siedono su una panca aspettando il loro turno per barbe e capelli
mentre noi “giovani” beviamo impronunciabili
Mocha
Chai latte
Matcha latte
….
su cui naturalmente sorvolo per rispetto e decenza

oh no
……
è terribile
….
ho un timore.. non è che…

non è che forse..

che … anche io…
proprio io…
forse….
forse anche io…

sono una HYPSTER…..

oh NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




Blue lab beats

Blue lab beats Music


(london 13.10.2016)

hypster(ia)




banana
curcuma
latte di mandorle
spinaci
zenzero
broccolo
mirtilli
ghiaccio

frullo tutto e mando giù
mi assicuro con ciò

-forza
-bella pelle
-prevenzione

dirà il lettore attento e schifato: e il sapore?
a dir la verità mi piace parecchio l’intruglio
e non sono tipa che si accontenta
che si adatta
che dice una cosa per un’altra (almeno non coscientemente)

lo chiamano “smoothie”
un mix di frutta e verdura cruda con aggiunta di spezie e radici benefiche
unico difetto:
è una cosetta parecchio hypster*

(*nb: -se sei un hypster non sai di esserlo-
e non c’è modo che tu lo scopra mai dato che l’hypster frequenta unicamente altri hypster)

gli hypster hanno invaso molte città civilizzate
non ultima londra
non penultima roma
poverini loro non hanno colpa
ma oltre a non averne colpa non hanno nemmeno una personalità

e allora che si fa? nulla li si evita

per esempio ieri non ho potuto evitare del tutto

vado al concerto dei blue lab beats
un cooolissimo duo nu soul/jazz londinese
mi ritrovo a breve circondata da loro:
gli hypster londinesi
barbe perfette su maschi tatuati a modino
look anti-stupro per le deliziose ragazzette di dalston
il duo spacca:
bei suoni bella formazione bel look bella presenza scenica
unico neo
la loro hypsteria
o meglio ad onor del vero
uno dei due sembra più un disadattato
mentre l’altro è (seppur molto giovane)
aimè già un hypster (nero)
l’accoppiata però devo dire è abbastanza vincente

un’altra cosa hypster che da un pò mi ritrovo a fare si chiama harold & leslie
dopo la prigione e dopo il ponte The Cally sulla ridente via dove abito
harold & leslie è l’unico posto dove ti faresti un caffè senza avvertire la probabilità di venir accoltellato
è un delizioso barber shop
ma anche cafè
ma anche antiquario

il caffè sa di acqua di cicoria
ma la proprietaria e i camerieri sono simpatici
gli uomini del quartiere siedono su una panca aspettando il loro turno per barbe e capelli
mentre noi “giovani” beviamo impronunciabili
Mocha
Chai latte
Matcha latte
….
su cui naturalmente sorvolo per rispetto e decenza

oh no
……
è terribile
….
ho un timore.. non è che…

non è che forse..

che … anche io…
proprio io…
forse….
forse anche io…

sono una HYPSTER…..

oh NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!





(london 13.10.2016)

28/09/16

silenzio: arriva la fine






assordati dai suoni dei clacson
delle aspettative frustrate da artisti borghesi
delle macchinette del caffè dimenticate sul fuoco
del fallimento del matrimonio
del tradimento del migliore amico
del french mal riuscito
della multa in doppia fila
del tag su fb di una foto in cui siamo venuti di merda
della serata non pagata
del messaggio wazup visualizzato e mai risposto
dalle suonerie dei cellulari touch screen
dal fruscio dei nostri pensieri egomani


e ora silenzio

arriva lei

la fine

risucchia di botto i suoni assordanti con i suoi motori potenti

toglie il fiato a chi aveva ancora cose da dire e le lacrime a chi ancora cercava di cavar le spine

non una seconda possibilità nè una spiegazione

fortunato chi crede in dio

spacciato chi rifugge la religione



(roma 27.9.2016)

64




salgo alla fermata Piazza esedra
tu sali a Quirinale
ti dò un’occhiata
tu ricambi mi sembra
nun sei di zona nè conosci il mare
me pari un principe
e fin qui niente di male

all’altezza di piazza venezia
la calca ci spinge l’uno verso l’altro
arrossisco e guardo in basso
pregando che non mi venga un infarto

a Plebiscito stamo ancora appiccicati
dovrei scenne ma nun c’ho il coraggio
sogno i tuoi baci

mi fai: scende alla prossima?
azzardo: no se non scendi pure te
ridi e nun so se
tutto sto calore è l’afa del 64
o l’amore che sento per te

Corso vittorio emanuele
sfioro le dita tue
mi baci sul collo
ti prendo la mano
e non mi sembra per niente strano

Piazza della chiesa nuova
sale il controllore
tardi per evitare la multa
siamo già innamorati come due bambini
anzi no come un bambino e un’adulta

a Largo di santo spirito prometti: sarà per sempre
a Cavalleggeri ti prometto io: non indosserò mai le perle

a San pietro scegliamo i nomi dei bambini
chiarisco subito
voglio una femmina
non sopporto i soldatini

a Porta fabbrica sale una tua ex
dici ora è solo un’amica
è pallida e fredda come la morte
e io sento che è già finita

Largo sassia c’ho le lacrime agli occhi
mi fai: sei tanto buona
ma nun poi esse la madre dei miei marmocchi
tra san pietro e Largo sassia il sentimento mio è cambiato
-ammazza che zozzeria-
vorrei risponnne ma me manca er fiato

guardi fuori dal finestrino
io m’areggo forte forte al sedile
una pischella mi cede il posto
pensa tu come sò annata a finire

ecco che alla Stazione di san pietro
il tuo profumo di camicia da uomo e sigaretta
arriva come un ladro da dietro

mò ci dobbiamo proprio salutà
il 64 è arrivato al capolinea
tu te ne vai con sollievo e incoscienza
a me nun me resta manco la rima



(roma 27.9.2016)

12/08/16

piano piano dolce carlotta e formentera


Intro, 1st day e una galletta di troppo




dal velivolo ryanair già pregusto il lusso di immergermi nell’acqua cristallina che buca lo schermo dell’oblò
spiagge di sabbia fina bianca e scogliere taglienti definiscono un mare di un colore photoshoppato

già deve essere capitato qualcosa di magico in volo:
saranno 5 ore che io e la mia dolce metà non ci insultiamo

tratta da ibiza a formentera
il traghetto balla più della carrá e sto lì lì per dimostrare il mio senso del ritmo sul pavimento
ma il mio impavido gondoliere mi stringe per i fianchi sulla prua e mi mostra l’acqua turchese
mi sento come kate winslet nel titanic
solo meno grassa



ci viene a prendere il caro e storico amico “dell’accademia” del mio gondoliere
simpatico e bolognese guida una una specie di jeeppetta

un telo sporco e svolazzante sta al posto del tettino e finestrini
c’è un cambio vecchio lungo e con pomello sporgente


il lato sinistro manca completamente
comodo per salirci dentro
altrimenti
dato che gli sportelli non funzionano
bisognerebbe viaggiare sulle ruote
scomodamente

il tutto è davvero elettrizzante

l’accoglienza prevede un giro di una parte dell’isola 
e se non fosse che riconosco la mia vecchia faccia nello specchietto retrovisore

a causa del ciuffo biondo svolazzante dei miei capelli ormai corti (tagliati con un tutorial fai da te di una youtuber pugliese poco prima di partire)

potrei dire che sono felice

vasche di saline rosa/grigie ci accompagnano sulla destra e poco dopo anche sulla sinistra
alberi dai tronchi nodosi e intorcinati
vegetazione ridente e brezza promettente
cielo finto



dopo una quindicina di minuti scarsi (questa più o meno la grandezza dell’isola)
arriviamo a destinazione
la casa non è una casa
é un resort a 20 stelle cristo
in un attimo dimentico tutte le raccomandazioni di quella gran signora di mia madre
-non fare mai troppe esclamazioni-
-non mostrarti troppo entuasiasta-
-non fare gridolini o sbarrare gli occhi come se non avessi mai visto tutto quel lusso in vita tua-

comincio ad applicare al dettaglio tutti e tre i punti sconsigliati da Dina
e aggiungo anche ringraziamenti anticipati ai due padroni di casa
-aaaaaah
guarda guarda qui….
madò che robbba!!!
ma non è possibilee!?!
chemmmmeravigliaaaaaa
….

il tutto ad un range vocale di almeno un soprano leggero


ed ecco anche finalmente
LEI
la padrona di casa

bella
sorridente
snella
vegana
e ricca
molto
molto
ricca

ecco perchè la chiamano paris

ci viene incontro con i loro due mocciosi
uno è attaccato alla gamba uno al seno nonostante il piccolo abbia passato da un pò l’età dello svezzamento

la notiziona è che hanno addirittura preparato qualcosa da mangiare
ci accompagnano nel patio con vista scogliera
un tavolo immenso dove in effetti intravedo una scodellina con spaghettino (integrale) promettente

sto per agguantare la scodellina e cerco di tenere a bada l’eccessiva salivazione
il bambino più grande mi si appiccica addosso già innamorato di me
in un battibaleno capisco che la pasta che sembrava il mio piatto esclusivo
è invece il piatto di portata
da condividere quindi tra me
il gondoliere e il suo amico

mh

mi spettano 32 ettogrammi di spaghetti circa
ma sono felice lo stesso
c’è una forma di grana padano gigante a tavola
il bambino la sta fissando mentre cerco di grattuggiarne un pò sui miei 32 ettogrammi di spaghetti
vado perciò per tagliarne un pezzetto ed offrirglielo e nel frattempo chiedo alla madre l’autorizzazione
LEI dunque guarda direttamente lui e gli si rivolge tranquilla
-sai bene che non puoi mangiarne-

il bambino si intristisce un paio di secondi ma poi si distrae subito
si lancia nella rincorsa ad una salamandra gigante
animaletto tipico dell’isola
e infine ancora affamato
ne mangia il cuore

il mio gondoliere azzarda una galletta di riso dalla busta ancora intatta
e subito dopo la padrona di casa
sollecita
richiude velocemente la busta con il laccetto onde evitare che si rovinino

sul tavolo spicca imponente un enorme piatto di foglie di insalata scondite
nessuno accenna ad avvicinarla nè ad offrirne
e a noi non sembra il caso di servirci da soli
ma poi la fame e la stanchezza hanno il sopravvento e 3 foglie a testa non ce le toglie nessuno

sistemiamo le valigie nella nostra “depandance”
una stanza stilosa con entrata indipendente e mobili antichi
il bagno sopratutto è degno di nota:
la doccia è ricavata nella roccia
muri scarni e dipinti con colori grezzi
pavimento grigio
piccole finestrelle dai colori e forme che strizzano l’occhio al marocco sono incastonate all’interno della doccia
l’esperienza della doccia si trasforma dunque da un “mi scrollo n’attimo la sabbia e mi dò una sciacquata” ad un’esperienza mistica
partono i miei gridolini di piacere
tanto non mi sente nessuno…

la giornata procede tranquilla
andiamo in una spiaggetta con tutta la famiglia
i bambini sono molto carini
il più piccolo ha un musetto angelico e boccoli platino che gli scendono sul viso
alterna momenti in cui cerca il seno della madre
a momenti in cui cerca di disintegrare la carne del fratello maggiore
ma è davvero delizioso





la sera chiacchieriamo amabilmente del più e del meno a bordo piscina
tramonto mozzafiato sull’isola
zero smanie zero preoccupazioni zero voglia di tornare a londra
si fanno quindi le 8
poi le 8.30
poi le 8.40
poi le 9

alle 9 e 7 minuti
dato che nessuno accenna a dirigersi verso la cucina tantomeno verso i fornelli
il mio gondoliere si lancia improvvisamente nell’elogio della “sua signora” (io)

-ah ma non potete sapere che alessia è una cuoca spettacolare
fa dei piatti pazzeschi semplici ma gustosissimi..!!!
e poi sempre più gasato fa la sua messinscena preferita

-lei butta il sale “così” (con la mano descrive il mio movimento con un gesto plateale e allo stesso tempo noncurante)
descrivendo e accentuando il mio talento sia innato che inconsapevole della mia cucina
è molto carino ma ora..
ora mi sembra che stia un pò esagerando

 

confesso che ore prima avevo avvistato una cesta di pomodori muso di bue favolosi
pregustavo da tempo il morso a quella carne succosa e prelibata
ma aspettavo il cenno dei padroni di casa

l’amico del mio gondoliere concorda sulla necessitá di organizzare l’aspetto culinario
invece LEI non si muove dalla piscina
io sono un pò indecisa
ma alla fine il gondoliere mi esorta a “dare dimostrazione di quanto sono brava” e mi metto in cucina

taglio i pomodori
un paio di cipolle freschissime che dio le benedica
basilico
olio e sale delle saline
qualche fetta di pane
faccio secco un cetriolo e lo condisco con sale\olio\pepe\limone
apparecchiamo per tutti

il compagno racconta una divertente storia risalente a prima della loro scelta vegana
(in realtà lui introduce la storiella confidandoci che “LEI ha dei poteri”)
che riporto volentieri:

dopo una lite furiosa lui annuncia che uscirà a pesca

LEI sulla soglia gli urla:

buona pesca!

sembra che nell’ambiente pescaiolo questa sia il peggiore augurio in quanto portatore di gran sventura
infatti il povero amico del mio gondoliere
una volta immersosi nelle chiare acque formenterine
nuotando verso il fondale inesplorato
incontra una gigantesca medusa che gli avvolge la faccia e gli lascia così le labbra come due canotti

gli viene da piangere ma decide fieramente di tenere il punto e di non tornare a casa a mani vuote
nonostate il dolore sia insopportabile prosegue nella pesca e avvista un enorme sarago vicino ad uno scoglio
spara dunque con il suo fucile
la focina si incastra tra i due scogli e il pesce fugge felice dalla scampata morte e conseguente infornata

lo sfortunato protagonista si accinge perciò a disincagliare la focina rimasta incastrata tra gli scogli
dà uno strattone brusco e cosí facendo dà una capocciata allo scoglio sopra la sua testa
scoglio ovviamente cosparso di ricci
uno dei quali si infila ben bene nel cranio del poveretto

LEI gli apre la porta di casa e lo trova in condizioni pessime
testa sanguinante e un centinaio di spine
faccia gonfia e labbra siliconate

ride

lui dice
-pronto soccorso
LEI dice
-esagerato ci penso io

si mette dunque all’opera per estrargli le spine dei ricci ma
stranamente
le spine si infilano le cranio ancora più profondamente

lui insiste
-cristo
pronto soccorso!

fine della storia


la conversazione procede gradevole e liscia

lei mi prende da parte dopo la cena e mi chiede come mai mi piace cucinare
(?)
naif come sono
le racconto dei miei trascorsi infantili tra le cucine delle zie e mamme
del fascino che gli odori e i sapori hanno sempre esercitato su di me
lei ascolta e si apre a sua volta (almeno così mi sembra)

giusto due parole su sua madre
persona difficile
a capo di una grossissima marca di moda
bellissima e schiva
tutti sempre intorno a cercare di adularla e comprarsela
(ok complesso di edipo)

il padre l’ho visto per poche ore e mi è sembrato nell’ordine:
troppo abbronzato
troppo sorridente
gay

quando va per abbracciarla e baciarla lei si scansa infastidita
io intervengo togliendolo dall’imbarazzo e commento:
che bello che hai un padre così affettuoso!

LEI: si lui fa grandi scene davanti agli altri…

capisco che anche la figura paterna non l’ha aiutata
(complesso di elettra)

ecco il tipico caso in cui il mio mitico cuginone Arrigo avrebbe detto (cit. Totò)
“questa nun tiene un complesso
tiene n’orchestra!!”

dunque (Alessia ———> Alesis — — —> greco: colei che protegge)
mi metto l’elmetto dell’
-io ti salverò-
-so di cosa parli-
-con me sei al sicuro-

cerco di farla parlare
le faccio qualche domanda stando attenta a non essere invadente

ci ritiriamo poco più tardi nella nostra depandance



2nd day: spiaggetta, spighe e spesa milionaria




il giorno dopo abbiamo dormito una meraviglia
un pò di imbarazzo perchè i nostri amici non ci sono e non sappiamo se possiamo usare alimenti e tools per la colazione..
ma prendiamo l’iniziativa e ci spariamo una colazione
caffè e latte di soya
biscotti integrali
zucchero di canna

vabbè

bighelloniamo per casa e li aspettiamo per pranzo
(si fa per modo di dire)

verso l’una e mezza tornano
i bambini mangiucchiano (cosa?) e strillano
attaccati un pò al suo seno sinistro
un pò al mio braccio destro
un pò allla gamba del mio gondoliere

non si accenna a mangiare
il mio dolce gondoliere ricomincia con la storia della cuoca straordinaria:
-alessia è veramente un portento…
la dovreste vedere all’opera…
quando va in cucina escono letteralmente delle meravigl…

decido di porre fine a questa farsa
con un piccolo calcetto sotto il tavolo e lo sguardo di Carriecheuccide
finalmente la mia dolce metà si azzitta

mi confronto con LEI e le chiedo se vuole che butto qualcosa sul fuoco
lei risponde educata e noncurante
-se vuoi-

(-voglio!-)

butto sul fuoco du zucchine che avevo avvistato dal giorno prima
cipolletta fresca e pomodorini

starò esagerando?
si come al solito
però qui qualcuno dovrà pure prendere in mano la situazione no!?

preparo due tre piattini di verdurette
prendo del pane in cassetta e lo schiaffo al forno per fare delle bruschettine
niente di che
sciuè sciuè

mangiamo solo noi tre
sfortunatamente LEI non viene a tavola
perchè i bambini non si addormentano
mi dispiace!

il pomeriggio ci portano in una spiaggia che somiglia molto al lido di venezia
ma non mi scoraggio perchè LEI mi porterà a far la spesa al micromarket con l’orto
cosi finalmente possiamo offrire almeno una spesa

eccoci di nuovo in spiaggia
i maschi passeggiano sul bagnasciuga parlando d’arte
lei mi racconta del suo lavoro
affitta le case della famiglia in toscana new york berlino londra
(l’ho vista infatti lavorare sodo con il suo cellulare nella piscina dentro alla ciambella a forma di donut)
e mi parla delle sue preoccupazioni riguardo alla scarsità di like su fb
mi racconta poi del suo intenso percorso con una sensitiva per risolvere “nodi familiari”

mi tartassa poi di domande
“come fai a sapere che mio figlio ha quella catenina da quando è nato.. chi te l’ha detto?”
“ma tu segui un percorso spirituale?”
“come fai ad ottenere tutti quei followers?”

si sta benissimo al mare ma ho come una sensazione d’ansia
sarà lo stress di londra che mi porto dietro

io e il gondoliere continuiamo a chiedere notizie sulle bellezze dell’isola
non so perché ma alla fine il nostro interesse versa sempre sullo stesso argomento

-ci sono ristorantini magari sul mare.. dove si può mangiare un pò di pesce buono….?-
LEI:
no no
si mangia malissimo qui
e poi non c’è il pesce

mh


infatti dopo la spiaggia le femmine (noi) ci dirigiamo verso la spesa
ci siamo offerti di pagare almeno questa spesa e sembra la cosa sia stata approvata
al micromarket LEI comincia a riempire casse su casse di chili di frutta ‘pe fà na guera”
nella fattispecie prende:

-4 kg di arance
-6 kg di mele
-4 kg di cipolle
-3 kg di limoni
-7 kg di susine
-3 kg di pesche
-3 kg di zucchine
-5 meloni bianchi
-2 avocadi
-1 bustina di semi di girasole

-2 zucche intere
-2 cocomeri giganti

poi diretta a me
-prendi pure quel che ti serve eh

mi avvicino al frigo ed esulto vedendo il latte di mucca
poi avvisto un prosciutto sudato spagnolo e le chiedo se le dà fastidio che io lo prenda
LEI
-basta che non lo fai vedere ai bambini e a P. (il compagno)-
………

schiaffo dunque il prosciutto nel cestino

seguono poi:

-pane
-una cremetta all’aglio che mi stuzzica
-crema solare protezione 422 per la mia pelle
-birra

ci vogliono due carrelli per trasportare tutta la spesa dal negozio alla macchina

costo della spesa?

-120 euro-

il gondoliere è improvvisamente pallidissimo nonostante le due giornate di sole…
io
non ne parliamo nemmeno

WTF!?!?!???????????????????????????


in macchina di ritorno dal mare
il bambino più grande (4 anni)
(soprannominato da noi “è veero!?!?”
dato che ogni sua affermazione termina con un “è vero?!?!” -da leggere con accento rigorosamente bolognese-)
urla: “granoooooooooooo”

il padre inchioda
ferma la macchina con i suoi quattro individui adulti e vaccinati all’interno

il bambino
all’una e ventiquattro
con quarantasette gradi all’ombra
(e noi stiamo al sole)
scende dalla macchina e passeggia tranquillo nel campo di grano per raccogliere le spighe

in silenzio i genitori lo guardano
in silenzio noi guardiamo i genitori

dopo 4 minuti circa il bambino decide di tornare in macchina con un ciuffo di spighe
e ci si avvia serenamente verso casa

LEI si cambia d’abito 4 volte
il mio gondoliere dice che ha un tic all’occhio ma io non lo noto
certo la trovo un pò “particolare” ma rimango educata e disponibile

all’ora di cena si ripresenta il problema
nessuno si muove e il gondoliere comincia a scalpitare
-vi va di mangiare fuori stasera?
-non ci sono posti buoni per mangiare
-ma magari qualcosa di economico e caratteristico…?
-non esistono quei posti… e (rivolgendosi al mio gondoliere): la tua fidanzata pensa che le teniamo nascosti dei posti…! ve l’ho detto: qui il pesce non c’è e se c’è è molto caro
-ah… ok…
gondoliere: allora prepariamo qualcosa noi qui!?
-nessuna risposta-

prendo in mano la situazione con un bel pò in imbarazzo
imbarazzo che però ha sempre la peggio sull’altro nostro istinto: la fame
la cena stasera prevede:
- piatto di pomodori con cipolle fresca e basilico come non ci fosse un domani
-arance condite con olio sale pepe olive e (azzardo!!) pezzettini di parmigiano ai lati
salsetta all’aglio e bruschette
- cetriolo condito
- pane bruscato

LEI viene e non viene a tavola

quando c’è però commenta:

certo abbiamo fatto la spesa ieri e già ci stiamo spazzolando tutto…!
(nessuno risponde)

non contenta a fine pasto prende la busta del pane in cui ne è rimasta SOLO una fetta
mi guarda e mi fa:

ma del pane che abbiamo comprato ieri è rimasto solo questo..!??

io: non lo so…

a fine pasto LEI si va per alzare da tavola e io la seguo educatamente accingendomi a sparecchiare
si gira
mentre metto un piatto nella lavastoviglie mi guarda e mi fa:

-ma a te per caso piace ANCHE mettere a posto?

(non mi piace nè la domanda nè il tono nè le eventuali insinuazioni)

ma mi mantengo educata
-beh.. sinceramente no..!

LEI
- ah ecco perchè se no eri proprio strana eh…!

…………………

è troppo
sarebbe troppo per una trasteverina
figuriamoci pe una monticiana

mollo piatti
esco dalla stanza
dò un’occhiata esaustiva al gondoliere e lui mi segue al volo

riunione d’emergenza nella nostra depandance
faccio la matta giusto per sfogarmi e per fare luce su un problema abbastanza “urgente”
LEI è una grandissima

maleducata

passiamo tutta la notte a parlare di come farla fuori o di come metter in salvo i bambini

persino bette davis nel cult “piano piano dolce carlotta” avrebbe parecchio da imparare da paris
cominciamo a pensare che abbia qualche rotella fuori posto

il giorno dopo
ci diciamo
lo passeremo interamente per conto nostro
sembra che la nostra presenza qui non sia molto gradita
la notte porterà consiglio






3rd day: bad mood, motorino e arrivo della philippina



ci svegliamo tardi giusto in tempo per veder arrivare una bmv
scende un signore che accompagna una ragazza philippina mandata dalla madre di LEI
la chiamerò phil

phil è carica di provviste
chili di pasta
biscotti integrali e non
olio
altre due forme di parmigiano reggiano (che vanno in frigo a far compagnia alle altre due..)
ecc..

l’amico p. del mio gondoliere prende la forma di parmigiano
incide ingenuamente una fetta di parmigiano con un coltellino
gli brillano gli occhi
ci guarda entusiasta come un bambino e (alle 10 di mattina e prima del caffé soprattutto)
va per offrircene un pezzetto

LEI interviene calma:
-non tagliare il parmigiano o finiamo a litigare

lui si blocca
richiude la carta intorno alla forma
lo ripone in frigo senza commentare

phil viene accolta con pochi convenevoli
il moccioso più grande si attacca subito alla sua gamba
LEI commenta:
-adesso che è arrivata lei a me non mi guardi più eh?-
io scoppio a ridere
sono l’unica però

phil non sorride
forse il caldo o magari la paga scarsa…
decido di darle un pò di soddisfazione almeno io
attacco dunque con i soliti gridolini alla vista degli spaghetti e altre cibarie
la ringrazio profusamente
le chiedo di dove è e altre chiacchiere

apprendo che è filippina e che si e appena sparata un mese sulle spiaggie incantate del suo paese

la giornata scorre tranquilla
ci accompagnano al negozio per l’affitto del motorino finalmente e ci mollano lì

io contratto con i tizi del negozio come se fossi una tunisina o peggio una napoletana
la lingua non la conosco affatto ma che sento già di padroneggiarla
(visto che si tratta di spuntare uno sconto)

il gondoliere mi guarda incredulo e appena mette bocca nella vicenda lo azzittisco:
con il suo breve intervento (“ma nel prezzo è escluso il costo dei caschi no?…..”)
sta per mandare all’aria i miei 8 minuti buoni di trattativa
ok: è chiaro che con il mio amato gondoliere non si può certo organizzare la tecnica del poliziotto buono e di quello cattivo
vabbè ha altre doti

riesco a strappare un prezzo ottimo ma richiamiamo i nostri amici
non abbiamo le patenti con noi e chiediamo loro di darci un passaggio a casa
loro tornano indietro
LEI è visibilmente contrariata
il moccioso grande è attaccato alla mamma e sembra sonnecchiare
il mio gondoliere si rivolge a LEI:
-come sta il cucciolo.. è stanco?
LEI:
-no solo stufo di fare avanti e indietro
………..

non simpaticissima
non educatissima
non altruistissima
ma faccio pippa (nel senso romano)
e soprattutto:
fammestazzittachenunsòamicimia

caschi in testa e cominciamo ad assaporare il gusto della libertà
il mio scuro gondoliere guida il nostro due ruote
io gli cingo la vita come fossi audrie hepburn in vacanze romane
solo più grassa

vento sulla faccia e sfrecciamo felici per le strade della stupenda isola
ci rilassiamo in una spiaggia bianchissima dal nome sospetto “playa des mortes”

verso sera facciamo un aperitivo
a san sebastjan con sangria e tapas
la vita ci sorride
la cameriera pure (un pò troppo)
io bendo il gondoliere e tutto sembra filare super liscio

tramonto e ristorantino di pesce sulla spiaggia
alici marinate
pesce alla griglia
una bottiglia di vino bianco freddo
luna piena
come siamo orrendamente innamorati
(voce fuori campo:
e te credo
faje esse pure ai ferri corti co sto panorama e il profumo de pesce!)

tutto quel che riesco a pensare è
aveva ragione LEI
non ci sono proprio ristorantini di pesce sul mare (!?!??!?!)

torniamo tardi e bona lè
tutti dormono



4th day: horror sms e carrie lo sguardocheuccide


siamo rincasati alle 3 di notte
alle 7 di mattina ci svegliano le urla dei delicatissimi bambini
a cui la mamma ha distribuito flauto e tamburo
e li stanno usando entrambi contro la porta della nostra stanza
LEI è accanto a loro e non interviene nella maniera più assoluta

facciamo finta di non sentire mentre ci monta la rabbia
e ci fingiamo morti
(a volte è l’unica..)

appena partono per il mare ci alziamo
in cucina l’agghiacciante sorpresa:

sono rimaste soltanto 2 arance e 1 mela
volevamo prendere qualche frutto e partire alla scoperta di spiaggie bianche e deserte
ma la frutta
-i 120 euro di frutta-
sparita!!!

c’è però phil
ci ha preparato le tazze della colazione
i signori sono già usciti presto

io le chiedo notizie della frutta
lei prima un pò diffidente si guarda intorno e mi avverte cauta:
-signola calattele molto “difficile” …mangiare molta frutta!

-eh ho capito un conto è molta frutta un conto è 120 euro di frutta in una botta!
 -eh lo so… è calattele…

una delle mie virtù più spiccate è il far aprire gli interlocutori
la dolce phil infatti di lì a poco si sbottona e apprendo nell’ordine che:

-lavorare da molti anni con la familia
-la signola grande (madre di LEI) mi mandata a formentera per aiutare anche se loro non volere me
-avere avuto molte discussioni con signola (LEI) nel passato
-per stress avere avuto brutta malattia della pelle
-litigale perchè signola non dare me mangiare
-io lavorare molte ore e avere bisogno di mangiare
-non ce la fare solo con flutta e veldure
-allora ogni tanto io uscita per comprare di nascosto kebab e chiudele dentro mia stanza

-consiglio? (e arriva un sorrisetto)
comprate spesa e chiudere a chiave in vostra stanza!

……

io e gondoliere allora prendere circa 3 etti di parmigiano (tiè!)
motolino e raggiungere la spiaggia più bella dell’isola
plaja de ses illettes
determinati a non farci toccare dalle paturnie altrui

la sabbia è bianca
l’acqua è trasparente e bellissima
ci sono più tette rifatte che salamandre
ma io sono tranquilla:
il mio stile non si batte
camicia del gondoliere beige per non scottarsi le spalle sopra a bikini viola
occhiali fucsia
gambe bianche rotonde che tradiscono la passione per la cucina mediterranea più che per il jogging

pomeriggio tardo decidiamo di fare un giro in un posto che ci incuriosisce
si chiama san francesc ed è una specie di capri spagnola
casette bianche
viuzze strette e curatissime
ristorantini e baretti chic ma semplici
chiesa in piazza di roccia bianca

un vero bijou

ci sediamo in un posto che mi ispira subito
si chiama hotel san rafael
ci spariamo una birra fredda e il mio gondoliere controlla il telefono
6 chiamate perse e un sms
è di LEI
e così recita:

ciao, abbiamo pensato che sta diventando un pò complicata la convivenza tra noi quattro (anzi 6)
per la differenza di orari quindi è meglio che vi troviate un posto così da stare più liberi. Se volete prendere le vostre cose siamo svegli fino alle 10 stasera, così ci salutiamo anche. A dopo!

……….

allegherei la foto che ho scattato al gondoliere al ricevimento del sms
ma le ripercussioni sarebbero per me molto gravi
(cancellamento da fb\da rubrica telefonica\annullamento della relazione amorosa\eliminazione fisica)

ok ok
che problema c’è?
siamo in mezzo a una strada

questo è di certo un caso per
wonderwoman!


alzo gli occhi e leggo
-hotel san rafael-
combinazione hanno una stanza libera solo per quella notte
-la prendiamo-

cristo
dobbiamo andare a riprendere le cose
il gondoliere non parla più e in effetti c’è poco da aggiungere
l’abbiamo scampata bella
dico quel che penso
quella ci accoltellava o peggio
avrà già almeno bruciato nell’acido la povera phil
e dato l’arsenico ai bambini

ci facciamo coraggio e torniamo a castello per riprendere le nostre cose

io non parlo
ed è lì in genere che la gente si impaurisce
invece LEI è lì all’entrata con uno dei due pargoli al seno
sguardo fisso e inespressivo

fa tanta paura
morticia addams è britney spears in confronto a LEI

io non saluto nessuno e vado dritta nella mia depandance a fare le valigie da brava mogliettina
silenziosa e efficiente
l’amico del gondoliere siede sul divano di bambù con un’espressione altrettanto spaventosa

il gondoliere fa il disinvolto ma so che soffre
prende il suo amico sotto braccio e si allontanano insieme parlando ad alta voce
LEI interviene con un sonoro autorevole e agghiacciante:

SSSSHHHHHHH!!

svegliate il bambino!

tutti ora tacciono

valigie pronte
saltiamo sul motorino
lei continua ad avere la stessa espressione
io anche

fine dell’horror
inizio della vacanza

potrei continuare questo post con
5th day
6th day
7th day


ma dovrei fare un copia incolla di:

mare stupendo
sole e cielo azzurro
pesce in ristorantino sul mare
spagnoli sorridenti e disponibili
spiagge bianche e aperitivi di sangria
risate e bendamento di occhi al gondoliere sulle spiagge nudisti
relax
relax
disegni con carboncini
idee

cioè nulla di divertente
nulla di interessante
in effetti la parte più cool della vacanza è stata la prima




post scriptum

telefono a mia madre per raccontare la vicenda
aggiungo anche che LEI ha scritto ad un’amica comune del gondoliere
chiedendole informazioni su di me prima del mio arrivo all’isola (?)
dopo pochi giorni ha poi di nuovo scritto all’amica
chiarendo stavolta che sono un personaggio “turbolento”



mia madre:

beh
però quello è vero

……



(formentera 19.7.2016)

01/06/16

perche tu te saresti fermata?


 

SARA dalle tre B:
Bionda, Bella e Bruciata.

dice, "perchè, tu te saresti fermata?"

si: IO mi sarei fermata.

Mi sarei fermata perchè de esse romana nun me sò scordata

nun me scordo de esse nata nel rione primo
roma nun se tira indietro
nè quando c'è da fà a botte nè davanti a na boccia de vino

che fine ha fatto il romano de core -Fatece largo che passamo noi-?
ognuno preso dalla miseria dei cazzi suoi

Mi sarei fermata perchè de esse na donna nun me sò scordata
e nun posso lascià che un animale rovini 'na fata

nun me sò scordata che Sara sono io
Sara è tua sorella
Sara è tua madre
Sara è tua figlia

tutti colpevoli de omicidio
tirate dritto chiudete le sicure e arzate il finestrino

na ragazza chiede aiuto pe strada alle 3 de notte?
sarà na puttana o na zingara
mejo nun impicciasse che magari qui finisce a botte

che amarezza e vergogna roma mia
roma la ricordo fiera e coraggiosa
i politici e l'egoismo t'hanno fatto molle e schifosa

Mi sarei fermata perchè de esse umana nun me sò scordata
e se sento gridà nun posso tirà dritto come nà sordomuta o nà lumaca

eppure tutti c'avete l'occhi l'orecchie bocca mani e pure le braccia!!
nun ve servono a niente altro che a guardà la tv
mette i like a gattini e culi su fb
magnà e ruttà e scattà selfie
sentì le partite
fasse una pippa

dice "ma co tutti sti drogati.. mignotte.. zingari... immigrati.."
romani: ve riconosco a stento
a me me fate paura voi e chi ve dorme accanto

Mi sarei fermata mi sarei fermata
perchè de esse viva nun me sò scordata


(londra 1.6.2016)

29/04/16

mania

 



la consistenza della pelle sul dorso
la temperatura all’interno
la porosità regolare
la sudorazione lieve

le sue mani
quelle mani che la tenevano stretta
mani dal tocco delicato e deciso
sensibile e fermo
c’era tutto in quelle mani
ed erano persino due!

le prendeva la faccia e la chiamava cicciolina
e per magia tutti i suoi casini
parecchi
si disintegravano all’istante
la forma di quelle dita
e le unghie
....ah le unghie..!
tutte attaccate alle dita
proprio tutte
nè corte nè lunghe
unghie che hanno scavato
unghie che toccano le tele la carta l’amore sotto la pelle
unghie di dita di mano maschile

articolazioni nodose
dita nervose
così come nervoso era il corpo
nervoso il temperamento
quelle mani come la casa
quella casa a cui tornare quando è freddo
la casa da cui fuggire quando è il tepore invece è troppo

non pensare più alle sue mani amica mia
non voglio vederti ammalare di nuovo
si
il colore delle sue mani
colore dei sogni
colore degli dei
colore del tramonto violento
colore dell’alba spietata
le sue dita olivastre
le ricordo intrecciate alle tue così bianche
come il caffè e il latte nel cappuccino scuro con cui nessun barista riesce mai ad accontentarti

mani di un lavoratore
mani dell’artista
mani che costruiscono
mani che distruggono
mani che sposano
mani che spossano
le mani di un amante
mani di un incosciente
mani di un padre
mani di un fuoco
mani di carta
mani molli di chi ha un tempo forse amato

non pensare più alle sue mani
sdraiati sul pentagramma e ripassa i modi
misolidio dorico e frigio ...
...non ti riesci proprio a concentrare oggi ma che è?

facebook tinder wazup unica via
per proteggere e consolare questa confusa e massacrata mente mia




(londra 28.4.2016)

24/02/16

'nnamosene colle buone





mò che t’ho fatto ride
e che t’ho fatto pure piagne
nun c’ho nient’artro da datte
famo er gioco dell’uva và
che sò diventata vecchia e nun vojo artre rogne

t’ho fatto assaggià er paradiso
e poi hai fatto pure la scarpetta dentro all’inferno
nei baci miei c’hai sguazzato parecchio
e t’ho curato le ferite dei graffi che pè troppa gelosia t’ho fatto

t’ho detto i sogni miei e pure un sacco de parolacce
t’ho badato come a un bambino scemo
e t’ho adorato come a un genio incompreso
t’ho grattato la schiena la mattina appena sveglio
quando l’ansia te prendeva e nun te lasciava manco in quer momento
t’ho tenuto la mano quando c’avevi paura dell’operazioni
t’ho menato quando nun c’avevo più er controllo delle emozioni
t’ho cucinato manicaretti e servito come a un papa
t’ho scopato come una de mestiere e venerato come na divinità
t’ho portato rispetto come ‘na moglie e t’ho segretamente giurato fedeltà

t’ho regalato insomma er core mio
tanto nun ce facevo più niente
ormai da mò che era solo tuo
grandissimo delinquente

ma niente sò riuscita a fà pe mannà via l’insofferenza tua

l’insofferenza che m’urlavi addosso
senza un minimo de ritegno
de compassione
o de vergogna

e lì si che te dovevi un po’ vergognà
vergognà de nun avè aspettato manco un minuto prima de parlà
prima de vomitamme addosso la rabbia della vita tua disgraziata

l’insofferenza tua
s’è fatta la sofferenza mia

è venuta dunque
mio amore disgraziato
l’ora infame de salutasse
poche chiacchiere che il magone me chiude la gola
e nun vedo l’ora de restà da sola
pe sfogà i singhiozzi in santa pace e il dolore che me divora

nun me dì addio per carità che porta male
dimme arriverci
dimme che pe un po’ m’hai pure voluto bene
no
anzi
nun parlà
nun dì niente che lo sai che nun c’è più niente da fà
se vede che nun eravamo destinati
nun era pe noi sta vita qua

no dai che fai
dai no nun sta a piagne..
che se no subito te vengo dietro
e me scordo de tutte le magagne

vattene e nun te guardà alle spalle
vai e cerca de esse contento
che finalmente me te sei tolto dalle palle

ma dico io
ma che te piagni!?

-‘nnamosene colle buone-

come diceva uno zio mio quando la serata s’allungava troppo

e che qualcuno ce metta la mano ‘n testa
perché c’ho na gran voglia de dormì e de nun svejamme più
pe quanto me manca già la tua insofferenza





 (londra 23.2.216)

13/01/16

finchè morte non ci separi







una volta sposata
la donna rimarrà in casa con suo marito
in gioventù vecchiaia salute malattia
in qualsiasi circostanza
una volta affidata la figlia allo sposo e marito
la famiglia non aprirà mai più le porte di casa alla figlia
se non al suo corpo morto

(trad. pakistana)




le luci blu della volante la accecano violente
poliziotti ovunque e la cosa è davvero sinistra
entrano ed escono dal numero 2
l’appartamento accanto al suo
l’adorabile vicina pakistana a cui mia sorella scrocca il wi fi

l’individuo che si aggirava nel palazzo da un po’ di giorni
ora è in manette nella camionetta
piange con il capo reclinato
dal suo metro e novanta di virilità

mia sorella preoccupata cerca di parlare con la vicina
bussa alla sua porta ma senza successo
lei e il figlio sono in casa
circondate da un silenzio e una chiusura totali
impossibile saperne di più
almeno per ora
la polizia farà il suo lavoro

la storia è dolorosa quanto già sentita
non appartiene ad un solo popolo né soltanto ad una cultura
tanto scomoda quanto importante da essere narrata
giunge alle mie orecchie solo tempo dopo
quando all’individuo sinistro è stato intimato di tenere le distanze
ed è stato rimpatriato

la vicina è pakistana e di religione musulmana
davanti ad un tea e il figlio di 7 anni in braccio
racconta la sua storia a mia sorella
è bellissima
non porta il hijab
e mostra i capelli lunghi lucenti e mossi
per la prima volta

mia sorella non le dà tregua
la tartassa di domande e sgrana gli occhi ogni momento
lei non si scompone e va avanti nel racconto
apparentemente tranquilla e quasi distaccata dal suo racconto surreale
che cerco qui di riportare
il più possibile rispettoso del reale

finchè morte non ci separi

ancora diciannovenne
viene chiesta e quindi poi promessa in sposa ad uno sconosciuto
suo futuro marito e padre del bambino
il tutto avviene senza che i due si siano né visti né parlati
come da tradizione pakistana
i genitori di lui si presentano dalla famiglia di lei
desiderano che la ragazza sposi il loro figlio
l’hanno vista all’università
e dopo aver chiesto informazioni su di lei in giro ad amici  e conoscenti
hanno deciso di farsi avanti
a sentir i genitori
il figlio è un bravissimo ragazzo
buon lavoro
molti beni e soldi di famiglia

il padre di lei accetta e comunicano la decisione all’adolescente
in pakistan i matrimoni sono ancor oggi quasi tutti concordati
quindi la decisione del padre non giunge né inaspettata né viene in alcun modo contestata

la ragazza è iscritta all’università
studia scienze dell’alimentazione
vuole diventare dietologa
non si interessa molto alla decisione del padre
e in generale l’amore non occupa i suoi pensieri

i genitori organizzano dunque un paio di cene
giusto per conoscere il futuro sposo e far incontrare i due promessi consorti
ma entrambe le volte i genitori di lui adducono scuse
lui non si presenta
la prima volta spiegano “è molto timido”
la seconda volta si scusano “è troppo impegnato con il lavoro”
al terzo invito
il padre comunica loro che se il futuro sposo a questo giro non si presenta
il matrimonio viene annullato

il futuro sposo si presenta dunque alla cena
è un pò weird..
non parla con lei
non parla con nessuno
e lei pensa:
è timido
arriva pronto il commento acido del fratello dopo la cena
-non mi piace
..e ha qualcosa che non va al braccio sinistro..


il commento del fratello lascia il tempo che trova
e lei continua nei suoi studi
è così concentrata sul suo lavoro principale
studiare
che la sua vita sentimentale passa in secondo piano

dopo soltanto una settimana di matrimonio
quasi senza accorgersene (?)
rimane incinta
da quel momento è lo studio a passare in secondo piano
anzi meglio dire che viene completamente abbandonato

il marito si manifesta per quel che realmente è:
non è “timido”
ricco
con un buon lavoro
bravo
ma
è
mentalmente instabile
bipolare
violento
aggressivo con lei e con il bambino
non ha un lavoro
né soldi
né la sua famiglia dona l’oro dovuto alla famiglia di lei (una specie di dote):
il completo sostentamento dei due coniugi e del bambino è totalmente a carico della famiglia di lei

-e cosa faceva lui tutto il giorno?
-giocava al computer
partecipa ad un gioco che coinvolge persone di tutto il mondo
una specie di realtà parallela e virtuale
facilmente il gioco sfocia nell’ossessione con individui instabili
infatti
di notte il tipo si alza per continuare a giocare
e lei comincia a perdere il sonno
solo adesso
mentre lo racconta a mia sorella
realizza che tutte le sue visite ai genitori
le passa dormendo
è sfinita e provata psicologicamente dalla relazione
ma non ne parla con nessuno
sopporta
tace
prega
e va avanti

ma la situazione non migliora

se il pranzo è freddo
lui si alza e scaglia i piatti contro il muro

lei non risponde mai
vuole evitare ulteriore agitazione
il famoso -buon viso a cattivo gioco-
non ne parla con nessuno
vuole
ad ogni costo
far funzionare il matrimonio
non deludere nessuno
tenere duro

la famiglia di lei è allo scuro di tutto

un bel giorno però il padre di lei
vede in strada i coniugi fermi in macchina
lui sta urlando contro di lei e la strattona violentemente

il padre
uomo dal temperamento mite e rispettoso
che non ha mai né alzato le mani né la voce in tutta la sua vita
è scosso dalla scena
comincia a rendersi conto che qualcosa non va

dopo quattro anni di inferno
con il sostegno affettivo e supporto economico dei genitori
grazie ad una famiglia si tradizionalista ma non cieca
lei lascia tutto e vola a londra
continua a studiare
fa un dottorato
ogni due settimane torna in pakistan
per vedere il figlio e in cuor suo
sperando che le cose si sistemino

ma le cose non migliorano
lui è sempre disoccupato e continua a non uscire di casa
tutto il giorno e parte della notte gioca al computer
la famiglia di lei continua il mantenimento del loro nucleo familiare
lui alterna sbalzi d’umore alle botte

le dicerie della gente della sua città si sprecano
-è vergognoso il suo comportamento
-non è una buona musulmana
abbandonare il marito e lasciare il paese… cose dell’altro mondo
----



le luci blu della volante la accecano violente
poliziotti ovunque e la cosa è davvero sinistra
entrano ed escono dal numero 2
l’appartamento accanto al suo
l’adorabile vicina pakistana a cui mia sorella scrocca il wi fi

l’individuo che si aggirava nel palazzo da un po’ di giorni
ora è in manette nella camionetta
piange con il capo reclinato
dal suo metro e novanta di virilità

-ha chiamato lei la polizia?
-no non ero in casa.. ma probabilmente l’avrei fatto.. che succede?
-nulla nulla.. tutto sotto controllo…

lo spilungone si è comportato male
ma questo è il paese delle suffragette
qui non si scherza con la violenza
qui non è protetto dalle regole del suo paese
qui non la fa franca
alzi la voce o le mani?
not a problem
ti prendono ti interrogano con educazione con tanto di Please e Sir
in manette però
ti danno la possibilità di spiegare
ma probabilmente ti fai un paio di notti al gabbio
e poi te ne rivai dritto dritto al tuo paese
con la misura coercitiva di osservare una distanza di almeno 50 km dalla vittima
ah
-il figlio rimane con la madre-

in pakistan non è ammesso che i figli vivano con la madre soltanto
una donna non può lasciare il marito e vivere da sola
non possono nemmeno affidargli eventuali figli
se la coppia si separa
i figli restano con il marito
ma qui è londra
non
il pakistan

ecco che di nuovo
l’uomo
il tanto sognato compagno di vita
padre amorevole dei figli tanto attesi ed amati
è
invece
il tuo nemico

nemico della libertà
nemico dell’arte
nemico dell’individualità
nemico della femminilità
nemico della sincerità
nemico della fierezza
nemico della vitalità


Post Scriptum

ho letto da qualche parte un pensiero di un poeta contemporaneo
michael e reid
“una donna può diventare a volte davvero
bella
intelligente
forte
l’uomo che le è accanto si può sentire un pò meno uomo
di conseguenza quindi lei sentirà di dover essere un pò meno donna
e sarà portata a rimuovere alcune pietre dalla corona sulla sua testa
per alleggerire il peso che l’uomo deve portare”

questo scritto continua suggerendo alla donna di non farlo
invece di indossare una corona più piccola
meglio trovare un uomo con mani più forti

è bellissimo ma
ancora
incompleto e
innocentemente e inconsapevolmente
maschilista

ma siamo proprio sicuri che una donna
può sentirsi bene solo se amata
“portata”
contenuta
tenuta
trovata
desiderata?

il tentativo del maschio di dominare la femmina non è solo pakistano
è ripetutamente presente in ogni cultura

in italia
ricordo qui e cito un mio stesso pezzo
se una donna fa un sorpasso azzardato in auto
una frenata improvvisa o sbuca dal nulla e attraversa senza guardare..
qual è l’insulto più comune?
si potrebbe esser portati a pensare
-stronza
-demente
-‘mbecille
-cojona
ecc…

invece no


è
TROIA

c’è da riflettere


se cambiamo le parole
cambiamo la mente
cambiamo la cultura
cambiamo i post su facebook
cambiamo l’educazione dei figli
rispettiamo la natura









(london 13.1.2016)