28/08/17

una cassetta piena di cibo è per sempre





meglio di un gioiello
meglio di una proposta di matrimonio a tranello
meglio di un’ora di preliminari
meglio di un concerto all’apollo
meglio di un tuo per sempre
meglio di un conta sempre su di me ma non oggi
meglio di un se posso passo
meglio di un vorrei ma non posso
meglio di un potrei ma voglio?
meglio di un regalo senza biglietto
meglio di un biglietto senza pensiero
meglio di khal drogo
meglio di un pic nic al vivaro
meglio di un volo per le hawai
meglio del chioschetto con vino ghiacciato e alici marinate sulla spiaggia a fregene
meglio delle terme romane
meglio di un amore che ama ma è sordo
meglio di una cena in un lussuoso thai
meglio di un assegno che non arriva mai
meglio di un vinile graffiato
meglio di un’orata al sale
meglio di un bacio stanco
meglio di game of thrones
meglio di una fistola anale
meglio di un mazzo di inutili fiori
meglio del cappone a natale
meglio di un libro sul ricamo
meglio di un fondotinta troppo chiaro
meglio della malinconia da cui di frequente son pervasa
meglio della menopausa
meglio di un ti amo ma
meglio della verginità
meglio della maternità
sicuramente meglio della serenità
meglio di un’artista
meglio di un jazzista
meglio di un vittimista
meglio di un narcisista


felice con cose semplici
non è semplice farmi felice
genio chi sa interpretare
gli altri destinati al solitario vagare





(londra 28.8.2017)

25/08/17

claudia e la luce della luna


leggo la tua poesia
-mamma-
e mi commuovo

la poesia che appoggi con nonchalance sulla vita delle persone
come se fosse un bacio su una guancia distratta o un fiore sul comodino azzoppato

che sensibilità e che parole sai scegliere
sembrano carezze
più che parole soltanto
mi conforta il pensiero di te circondata da tanto amore
seppur lontana
seppur ancora incerta la tua diagnosi
le tue amiche preziose mi mandano messaggi vocali
che bellezza e forza in quelle voci
daje claudiona!

che ti è successo bella mia?
come sei finita in quest’ agonia?
che ricordi di quel giorno infame?
chi è che t’ha fatto del male?
hai fatto cazzate? hai scambiato un banale neon per la luna? o hai seguito solo il tuo cuore?

che mi tormento a fare
non mi importa più
mi importa soltanto di te di nuovo tra noi
mi importa soltanto dei tuoi begli occhi intelligenti di nuovo aperti
mi importa soltanto che tu sei salva

ho pure pregato
accidenti
mi ci vedi? atea come sono a pregare di sera con le manine giunte?
ho detto il tuo nome ad alta voce
tante volte
sperando che la mia voce ti arrivasse fino a laggiù
nel profondo buio in cui eri piombata

amica mia stupenda
ti devo moltissimo
scrivevo poesie su fogli sparsi
e aggiungevo qualche loop dal ritmo instabile
tu generosa e calorosa
mi hai accolto sul tuo palco
mi hai aperto le porte del tuo regno
il poetry slam di trastevere
e davanti al tuo pubblico attento e disomogeneo

mi hai segnato in lista
mi hai trascinato sul palco
mi hai insultata e chiamata frigidona
mi hai costretto alle flessioni
mi hai urlato
mi hai acchiappato e sgrullato da una spalla
mi hai scosso di dosso i residui di timidezza o di pudore
mi hai sfottuto
mi hai ascoltato
mi hai dato forza
mi sei stata vicina quando le lacrime mi intasavano la gola
e quando le parole delle mie poesie erano troppo per stare da sola
mi hai ispirato con la tua poesia profonda e diretta
mi hai divertito con il tuo poetry slam
mi hai colpito con la tua tornita tetta
i tuoi commenti sempre azzeccati
i tuoi look sempre più arditi

t’ho scritto pure na poesia
claudiaccia mia
mannaggia a quando t’ho incontrato e voluto bene
perchè mò me tocca soffrì e passà tutte queste pene

le falene
notturne e solitarie
si orientano d’istinto con la luce della luna
e a volte quando entrano per sbaglio in casa
scambiano la lampadina per la luna
finiscono dunque disorientate
e si ritrovano
penosamente
a sbattere le ali nel lume di un salotto sconosciuto
sentendosi improvvisamente sole
spaesate
tradite dal loro stesso fiuto







(londra 25.8.2017)